Cultura e Spettacoli

Radiogiornale

Comunque vada per lui è un successo. Anche in radio. Nonostante il suo Programmone vada avanti da ben più di un anno, Nino Frassica su Radio2 non smette di stupire. E lo fa con umiltà. Ad esempio in questa parte di stagione ha preso il posto del meno divertente I provinciali di Pif, senza avere alcun problema a calarsi nella parte del «sostituto estivo». Anzi. Dalle 10.05 alle 10.27 Nino Frassica dà il meglio di sé perché non si sa mai che cosa offrirà. Possono essere le previsioni meteo del generale Marangoni. Oppure le canzoni del gruppo Alti & Bassi. Oppure un'intervista all'immaginario vincitore del Premio Bancarella Cariddi Cariddo. Potrebbe anche arrivare il cabaret di Osvaldo Rulla oppure qualche fantasmagorico gioco a premi nel quale le risposte non esistono oppure sono comprese nelle domande oppure risultano generalmente inventate dal conduttore. Che è lui, uno dei pochi uomini di spettacolo italiani davvero inimitabili. Qui dietro ai microfoni si è portato l'ineffabile Gianfranco Padda, la sua spalla ideale perché, per una magica convergenza della sorte, ha i suoi stessi tempi comici e quindi risulta essere la spalla (o l'omero, si direbbe nel Programmone) perfetta. Frassica funziona perché ha la forza dirompente del non sense, che in radio si sublima. Senza il video, senza le espressioni del volto o la scenografia, il non sense è affidato ai testi e alla tonalità o ai tempi delle parole.

Non fosse che per questo, Frassica con il suo Programmone meriterebbe di entrare nei libri di storia della radio.

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