Cultura e Spettacoli

Radiogiornale

Non sempre un libro può essere soltanto sfogliato. Talvolta può, magari deve, essere letto. Capita su Radio3 in Ad alta voce, i classici della letteratura letti da grandi attori. Il connubio è idealmente perfetto: voci espressive per pagine significative. E il risultato non delude quasi mai. Ad esempio, Daria Deflorian ha letto il Diario di Anna Frank e Moni Ovadia ha letto il Nome della Rosa di Umberto Eco. Sono soltanto esempi casuali e comunque niente di eccezionale. Stupire è la regola di Ad alta voce. E in questi anni di programmazione (a proposito, va in onda dal lunedì al venerdì alle 17) si sono succeduti dietro al microfono voci estremamente azzeccate e titoli totalmente rappresentativi e trasversali, come Promessi Sposi, Frankenstein, Pinocchio e via elencando. Quando viene letto un grande romanzo, il rischio è che la lettura non renda bene l'intensità del testo. Che sia troppo lenta. Oppure poco rappresentativa. Perciò Ad alta voce ha un doppio merito. Da una parte cerca di rinvigorire la popolarità di super classici della letteratura. E dall'altra lo fa nel modo più rispettoso possibile dell'essenza e della natura stessa dell'opera. Un programma che ha pochi limiti, tra i quali la ristretta durata. Ma chi si sintonizza su Ad Alta Voce ha il privilegio di entrare in mondi prestigiosi e fantasiosi, lontani o contemporanei e di farlo senza mediazioni intellettuali. Ciò che ascoltate è ciò che è stato scritto, né più né meno, senza interpretazioni, addolcimenti o abbrutimenti ideologici. Una rarità.

E un vero piacere per qualsiasi ascoltatore.

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