Cultura e Spettacoli

Radiogiornale

All'inizio una buona idea ha spesso bisogno di essere messa a fuoco. Bisogna capire i suoi limiti, la sua agilità, le prospettive di crescita. Quando è andata in onda la prima puntata dell'Italia nel pallone, il primo programma di Radio2 che dopo anni si occupa di calcio in modo articolato e concreto, erano chiari gli obiettivi ma un po' meno i modi per raggiungerli. Il calcio parlato e discusso con chi se ne intende. Il calcio legato alla cronaca e non soltanto ai luoghi comuni. Però non c'era sinergia tra i conduttori, poca leggerezza, molta tensione. Persino quando Massimo Bagnato «esplodeva» uno dei suoi calembour oppure una battuta naturalmente legata al calcio, i conduttori Savino Zaba e Malcom Pagani sembravano troppo «legati» per essere convincenti nelle risposte. È stata una fase inevitabile e forse anche necessaria. Ora il girone di andata è finito anche per L'Italia nel pallone e il programma riesce finalmente a realizzare quelle potenzialità che in autunno erano soltanto ipotetiche. Savino Zaba e Malcom Pagani interagiscono bene con gli ospiti (calciatori, allenatori, appassionati famosi) e hanno trasformato in un salotto il programma che va in onda al sabato e alla domenica dalle 11.30. Massimo Bagnato è sempre l'incursore che gioca con l'ironia, spesso anche quella più fredda, e spariglia le carte. E nel complesso L'Italia nel pallone si dimostra una scommessa vinta, in sostanza uno di quei format che potrebbero fidelizzare il pubblico di Radio2 come in passato è capitato ad altri programmi cult.

Basta solo aumentare il ritmo, ma è solo questione di tempo.

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