Cultura e Spettacoli

Radiogiornale

Chi l'avrebbe detto. Anche i tempi della campagna elettorale che finisce oggi sono stati scanditi da quel «vecchio» media che è la radio. In mancanza di scontri diretti tra esponenti di schieramenti opposti - generalmente appannaggio della tv - le dichiarazioni dei leader, i temi da trattare, i battibecchi sono decollati molto spesso da trasmissioni radiofoniche, generalmente la mattina. Una ritualità nei tempi e nei modi molto simile alla consuetudine cui siamo abituati da decenni ogni volta che si va a votare. L'unica differenza sostanziale è che anche su questo fronte si è affievolito il monopolio di Radio Rai e si sono consolidati altri «competitor» molto agguerriti e tempestivi. Uno è Non Stop News di Rtl 102.5 con Giusi Legrenzi, Fulvio Giuliani e Pierluigi Diaco, che ha ospitato a turno tutti i leader dei principali partiti, dettando spesso l'agenda politica della giornata. Anche Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto a Circo Massimo su Radio Capital dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9 hanno partecipato da protagonisti in queste settimane di corsa alle votazioni. In Rai è stato comunque centrale il ruolo di Radio anch'io, storico contenitore di politica e attualità che Giorgio Zanchini conduce dalle 7 alle 10 su Radio1 dal martedì al venerdì. In sostanza, anche sul fronte politico la radio smentisce chi, dopo l'avvento del web, le aveva pronosticato un rapido declino.

La radio è ancora assai presente nell'informazione perché ha saputo adattarsi ai nuovi ritmi delle news e ha conservato ciò che ancora drammaticamente manca al web: la credibilità.

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