Cultura e Spettacoli

Radiogiornale

La radio è probabilmente il media più ascoltato nelle aree di condivisione. Si ascoltano i programmi radiofonici dentro i centri commerciali oppure in altri locali pubblici come bar o ristoranti (specie se hanno un televisore sintonizzato). Però la grande penetrazione che la radio riesce a raggiungere in questi luoghi non è mai stata considerata nella valutazione dei dati d'ascolto. Così come quella legata ai cosiddetti «device», ossia gli smartphone oppure i tablet che ormai sono in grado di raggiungere e trasmettere i programmi radiofonici di quasi tutte le emittenti. Questa sarà una delle soglie valutative del futuro, esattamente come sta accadendo per la televisione. Gli ascoltatori/spettatori si sono progressivamente sganciati dalla localizzazione dell'ascolto/visione. Sono abituati (e vogliono) accedere ai contenuti del canale preferito in qualsiasi momento, sia attraverso i mezzi tradizionali (ossia la radio o la tv) sia soprattutto attraverso i nuovi mezzi che consentono di essere sempre «connessi», come appunto i cellulari oppure i tablet. Perciò c'è molta attesa per la pubblicazione lunedì 3 settembre dei dati di ascolto che il Ter (Tavolo Editori Radio) ha elaborato anche selezionando il consenso attraverso i luoghi e i «device». È un discrimine importante che, da una parte, aumenta la rappresentatività dell'indagine e, dall'altro, aggiunge un fattore probabilmente decisivo per capire quanto in effetti una emittente sia «dentro» un determinato territorio.

Insomma, un'altra evoluzione del complicato e affascinante universo radiofonico.

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