Cultura e Spettacoli

Radiogiornale

Giorno dopo giorno, Radio Techetè di Radio Rai aumenta il proprio valore. Come si sa, trasmette programmi e interviste che arrivano dall'immenso archivio della Rai. «Un modo originale di valorizzare il meglio della radio italiana dal primo dopoguerra fino a oggi» si legge sul sito. Ed è solo un aspetto di questo canale tematico che già dal nome rimanda al quasi omonimo programma di Rai1. L'altro aspetto fondamentale è di essere un termine di paragone anche nella radiofonia italiana. Per capirci, ieri mattina, mentre nelle playlist di tutta Italia girava Il tempo di morire nella nuovissima versione di Mina, nel secondo ciclo di Note a Margine si parlava di Lucio Battisti, della sua musica e della sua volontaria fuga dalle regole della comunicazione giornalistica e del marketing. Si sono anche ascoltate le canzoni e le rare parole che lui ha lasciato ai giornalisti. L'argomento è stato affrontato con un tono così pacato e una volontà di approfondimento così decisa da delineare un profilo di Lucio Battisti sconosciuto anche ai più esperti tifosi di questo caposaldo della canzone d'autore. Al di là delle esigenze di informazione e intrattenimento, la radio ha sempre avuto il compito di approfondire e conservare la memoria, tanto più oggi che il flusso web e social limita l'informazione allo strettissimo presente, dimenticando passato e futuro.

Perciò, al netto di ogni debolezza nostalgica, Radio Techetè è una sosta benefica per chiunque voglia anche solo ogni tanto idealmente staccare lo sguardo dal display del proprio smartphone.

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