Cultura e Spettacoli

Il ragazzino buono come un ribelle

Esce «Studs Lonigan», il libro di James T. Farrell che conquistò Wolfe e Vonnegut

Il ragazzino buono come un ribelle

Stimato da Ernest Hemingway, amato da Kurt Vonnegut, venerato da Tom Wolfe, ritenuto una «fonte ispiratrice» da Norman Mailer, James T. Farrell, nato a Chicago nel 1904 da una famiglia di origini irlandesi, è uno dei tesori meglio nascosti della letteratura americana. Sino a oggi è stato rimosso dal grande pubblico, forse perché in vita (morì a New York nel 1979) venne sempre aspramente criticato per le sue posizioni politiche, ma soprattutto per il coraggio di aver raccontato prima la vita dei quartieri malfamati (in cui era cresciuto) e poi tutti i limiti umani e spirituali della classe media.

Autore di oltre cinquanta libri tra romanzi, racconti, saggi e poesie oggi viene riscoperto anche in Italia con la pubblicazione di Studs Lonigan, ambientato nella Chicago del 1916 con protagonista il quattordicenne William, detto «Studs», che ribelle ai progetti che hanno per lui i suoi genitori (che vorrebbero mandarlo in seminario) preferisce frequentare la strada decidendo da solo quale sarà il proprio futuro. Pubblicato ora da Ideafelix nella traduzione di Giuliana Villa (pagg. 234, euro 22) è il primo romanzo di una trilogia inserita dalla «Modern Library» tra i cento migliori romanzi della letteratura americana del Ventesimo secolo. Lo si può acquistare soltanto su internet, su www.ideafelix.com: una nuova piattaforma editoriale, ideata da Felice Di Basilio, che finanzia, attraverso la vendita delle sue pubblicazioni, progetti culturali o laboratori nelle scuole. Un'idea di editoria civile che vede ad esempio per ogni copia venduta di Studs Lonigan ben 4,20 euro destinati a «L'alba della meraviglia», iniziativa che porta la conoscenza della filosofia nelle scuole elementari. Un'idea che sarebbe piaciuta a Farrell e ancora di più a «Studs», da una parte un ribelle considerato il duro del quartiere e dall'altra un ragazzo timido, romantico e perché no: buono.

Caratteristiche che hanno spinto Tom Wolfe e Kurt Vonnegut a scrivere il proprio omaggio a Farrell e che qui presentiamo per la prima volta in Italia (nella traduzione di Chiara Rea) insieme a un estratto del romanzo.

Commenti