Cultura e Spettacoli

Quel ragazzo lampo è un normal-eroe

Dopo aver esordito in «Arrow», ora il personaggio torna con una fiction tutta sua. All'insegna dei buoni sentimenti

La storia di una ragazzo, prima che di un supereroe. E il percorso di crescita di entrambi. Un protagonista pulito e buono che rompe con la tendenza di mettere in scena solo personaggi tormentati e con moralità «fai da te». Una serie che contrasta con le produzioni per cui la CW è famosa, da Gossip Girl a The Vampire Diaries , e ha poco a che fare pure con Arrow , di cui The Flash è appunto lo spin-off . Perché se Oliver Queen si confonde con l'oscurità per colpirla dall'interno, qui, in The Flash , Barry Allen la inonda di luce.

Dopo un debutto negli Usa che è stato il migliore dal 2009, a metà gennaio approderà, in prima serata di Italia 1, in accoppiata con la terza stagione della serie-madre. L'attesa di quanti conoscono il supereroe è tanta. The Flash aveva infatti esordito in Arrow per poi essere nobilitato da una produzione tutta sua creata dallo stesso team che ha portato sullo schermo Freccia Verde. Con The Flash la CW ha puntato sul vintage sicuro. L'albo sul supereroe omonimo della DC Comics aveva infatti inaugurato nel '56 la Silver Age dei fumetti americani, facendo da traino per la rinascita dell'intera casa editrice e registrando popolarità e seguito anche come serie tv e cartone animato. Tutto ciò anche grazie ai buoni sentimenti tipici della prima generazione di eroi fumettistici. Nella serie infatti la morale incrollabile di Barry Allen, interpretato da Grant Gustin ( Glee , 90210 ) è un punto fermo quanto il suo superpotere, nonostante un'infanzia non facile. La madre muore per mano di un misterioso uomo-fulmine. Una storia alla quale nessuno vuole credere, tanto che è suo padre a essere ingiustamente accusato e incarcerato per l'omicidio. Il piccolo Barry viene preso sotto l'ala del detective Joe West (Jesse L. Martin), che lo cresce insieme a sua figlia Iris (Candice Patton), di cui si scopre innamorato. Diventato uno scienziato forense, lavora con il suo padre adottivo. E se il trauma subito da bambino infonde in lui un assoluto senso, e bisogno, di giustizia, è l'esplosione dell'acceleratore di particelle della città a conferirgli i poteri per metterla in pratica. In seguito all'incidente Allen viene infatti colpito da un fulmine che lo manda in coma per nove mesi ma gli dona anche una velocità sovrumana e una capacità di rigenerazione fisica fuori dal normale. L'entusiasmo per le nuove abilità si placa presto: esistono altri meta-umani e nessuno di loro utilizza i propri poteri a fin di bene.

Ciò che farà Barry, oltre a cercare l'assassino di sua madre, è facilmente intuibile. E le sue insicurezze iniziali ce lo fanno sentire più vicino. In uno dei passaggi chiave del primo episodio, l'incontro con Arrow, Barry esordirà: «Non sono certo di poter essere come te, di diventare un giustiziere». E qui la perla: «Tu puoi fare meglio, puoi ispirare le persone in un modo in cui io non sono mai riuscito. Puoi essere l'angelo custode della città, fare la differenza, salvare vite. In un lampo».

Se lo dice lui.

Commenti