Cultura e Spettacoli

«Recito da nonna pur di guidare sul set come ai tempi di Thelma&Louise»

In «Tammy» la star fa la ninfomane alcolizzata «Sembro più vecchia? Non mi importa nulla...»

da Los Angeles Susan Sarandon, 68 anni il 4 ottobre, è la diva di Hollywood più celebre per due cose: il suo splendido seno (prima naturale, ora rifatto), decostruito e citatissimo dai tempi di Atlantic City (1980), e poi ancora in Thelma & Louise (1991), e il fatto che sia un'irriducibile «salon komunist», una di sinistra. Sempre in primo piano e in prima linea. Anche adesso che è protagonista della commedia Tammy insieme a Melissa McCarthy (la cicciona di Le amiche della sposa), la Sarandon non perde occasione per dire la sua, per esempio sulla questione medio-orientale. «Israele dovrebbe essere più solidale in quanto democrazia capitalista e ricca e proteggere i più poveri invece di dettare legge coi missili», ha detto quasi en passant al nostro incontro a Los Angeles per il lancio di Tammy. Non c'è causa socio-politica che la Sarandon (che fa rima con «abandon», dice lei, con l'accento sulla «a») non abbracci: obamiama dura (ma ex sostenitrice di John Edwards), la Sarandon porta avanti da quasi 20 anni, da quando interpretò la suora Helen Prejean in Dead Man Walking (1995), diretta dal suo allora compagno Tim Robbins (due figli avuti insiem, si sono separati cinque anni fa), la campagna contro la pena di morte negli Stati Uniti e il porto d'armi, due temi tabù nel suo paese, due elementi costituzionali inalienabili e inalterabili per la maggioranza, cosa che alla Sarandon non va giù. «Un paese civile non sanziona morti di stato e non specula sulle armi», afferma secca. In Tammy però dà sfoggio di tutto il suo senso dell'umorismo, prendendosi in giro nel ruolo di una nonna alcolizzata, mezza ninfomane e attaccabrighe. Nel film, diretto dall'attore/autore Ben Falcone, scritto da lui stesso insieme alla McCarthy (sono marito e moglie nella vita reale), Tammy (McCarthy) inizia male la giornata: investe un cervo guidando la propria auto e, quando arriva, le comunicano che è stata licenziata. Appena tornata a casa scopre il marito a letto con un'altra donna. Sull'orlo di un esaurimento decide di andarsene on the road con la nonna (la Sarandon): due fuori di testa allo sbaraglio dalle parti delle cascate del Niagara. La Sarandon (che fa la nonna nonostante abbia solo 23 anni in più della McCarthy) gigioneggia con una parrucca riccia e grigia e falsi piedi gonfi. E si diverte a fare scandalo.Susan, ci spiega com'è nato questo film?«Melissa mi ha chiamato e mi ha detto: “Mio marito e io abbiamo scritto una storia su una come me e sua nonna che vanno in un viaggio in macchina: e la nonna è una sempre sbronza e che ancora si scopa tutti”. Melissa ha aggiunto: “Lo so che potremmo essere sorelle, ma ti andrebbe di fare mia nonna per qualche settimana?”. Ho subito accettato».Sullo schermo siete una perfetta coppia nonna/nipote. Che tipo di preparazione avete svolto?«Sviluppo della reciproca fiducia. Mi sono occupata dei figli di Melissa per qualche giorno, solo per vedere se si fidava di me. Con qualche martini di mezzo». Nel film siete quasi sempre in auto. Un Thelma & Louise rivisitato?«Come allora - con Geena Davis - anche adesso con Melissa abbiamo cercato di dimenticare di avere microfoni dappertutto, oltrte che due cineprese puntate sui nostri volti e la cameracar, e ci siamo abbandonate alle meno appropriate confessioni. Avete idea delle cose che si dicono due donne di una certa età, convinte di essere sole e non viste?».Che ricordi ha di Thelma & Louise?«Era un film di cowboy, con due donne al posto dei maschi. Mi ha sorpreso la reazione di gran parte del pubblico maschile, che si è sentito minacciato da questo duo femminile, per il fatto che osavamo su un territorio finora battuto solo da maschi eterosessuali di una certa età. Era di sicuro un film avanti coi tempi. Ma nessuno di noi, al tempo delle riprese, credeva che avrebbe toccato a tal punto un nervo evidentemente scoperto e ipersensibile. Un'altra cosa mi ricordo: Brad Pitt. Allora sconosciuto».Come l'ha conosciuto?«Fece un provino con me, e dimenticai le mie battute. La sua naturalezza e carisma mi distraeva. Mi disse subito: questo c'ha la stoffa perfetta, è lui il prossimo divo numero uno. Il regista Ridley Scott, sempre molto visuale nel suo approccio, continuava a spruzzare acqua Evian sugli addominali di Brad, nelle scene di letto, e io dicevo “Hey! C'è per caso bisogno per rendere questo ragazzo ancora più sexy?”».Lei è mai andata on the road come in Thelma o Tammy?«Certo. Ho fatto tutta la Pacific Coast Highway, la Route 1, con mia figlia Eva (Amurri, avuta dal regista italiano Franco Amurri nel 1985, la sua primogenita, ndr), quando lei aveva 13 anni. Con noi c'era anche Tim (Robbins - ndr). Ricordo che Eva allora era innamorata del musical Rent e in auto ascoltavamo solo quella colonna sonora. Ora un viaggio in macchina in giro per l'America mi ricorda solo quella musica.

E mi ricorda la battaglia per gli affitti bloccati e proletari a New York, com'è giusto che sia!».

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