Cultura e Spettacoli

Registi contro gli Oscar: "L'Academy ci insulta"

Alcuni registi hanno firmato una lettera contro l'Academy per via di una scelta organizzativa per la notte degli Oscar: ecco perché i cineasti protestano

Registi contro gli Oscar: "L'Academy ci insulta"

Divampa la protesta dei registi in vista della consegna dei premi Oscar 2019, che si svolgerà il prossimo 24 febbraio.

Molti cineasti hanno infatti firmato una lettera feroce contro l’Academy, come riporta Nme, per via della decisione presa dagli organizzatori di consegnare alcuni premi - quattro per la precisione, tra cui due tecnici che risultano essere molto importanti, come quello per la miglior fotografia e quello per il miglior montaggio - durante le pause pubblicitarie della diretta. L’intenzione dell’Academy è rendere più snella la cerimonia per chi la segue da casa, cercando di farla durare un massimo di tre ore.

I firmatari della lettera sono 90 e vi si leggono nomi di un certo peso, tra i quali quelli di Martin Scorsese, Quentin Tarantino, Spike Lee, Spike Jonze e Ang Lee. “Quale modo migliore per celebrare i risultati nel cinema - si legge a conclusione della missiva - che non onorare pubblicamente le persone il cui compito è letteralmente realizzare il cinema”.

L’Academy ribadisce che si sia stato un fraintendimento dovuto a una catena di disinformazione sui social media e che l’intenzione non sia quella di sminuire qualcuno.

In generale, quest’edizione, come molte negli ultimi anni, non è esente da accese polemiche. Tutto è cominciato con la defezione del presentatore Kevin Hart, che si è dimesso dopo le proteste per i suoi tweet omofobi scritti in passato.

Così l’Academy ha colto la palla al balzo per sfrondare le tempistiche e puntare su una girandola di celebrità che si avvicenderanno sul palco per presentare candidati e premiati.

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