Cultura e Spettacoli

Renzo contrabbandiere e Lucia "cocotte", così Cletto Arrighi riscrisse il capolavoro

Torna la «parodia eversiva» dello scrittore scapigliato. Che oggi appare profetica

Renzo contrabbandiere e Lucia "cocotte", così Cletto Arrighi riscrisse il capolavoro

Renzo? Un contrabbandiere che opera sulle pendici del monte Bisbino, prealpi comasche, che «quando non ha bevuto è moderato, quando ha bevuto è un socialista anarchico». Lucia? Diciamo così: «Una specie di cocotte campagnola». Don Abbondio? È un pret scapusc, che in milanese vuol dire «scioperato, libertino», gran mangiatore e sottaniere. La Signora di Monza invece diventa «una Suora di Carità, spiritista convinta e medium potente». Mentre l'Azzeccagarbugli è diventato «un onorevole che fa buoni affari a Roma»...

Come prendere i Promessi sposi, romanzo par excellence, ribaltarlo polemicamente e riscriverne sia sfondo sia contesto (fieramente anticlericale) sia personaggi. È ciò che ha fatto, divertendosi e divertendoci, Cletto Arrighi (1828-1906), scapigliato princeps, che nel 1895 pubblicò un libello dal titolo Gli sposi non promessi per presentare, con una lunga introduzione teorica e un assaggio pratico di alcuni abbozzi di capitolo, una vera riscrittura del capolavoro di Alessandro Manzoni, non una semplice parodia né una scontata parafrasi ma qualcosa di assolutamente sui generis. Annunciata per l'anno successivo, non vide però mai la luce. E a dire il vero anche l'originale anticipazione, che pure farà scuola (la parodia dei Promessi sposi firmata da Guido Da Verona nel 1930, in cui Lucia è una procace brianzola che fuma e sogna una carriera da attrice, o la sceneggiatura di Piero Chiara scritta nel 1970 per un film mai girato dove la Mondella divide le sue grazie fra don Rodrigo e l'Innominato...), si inabissò, dal punto di vista editoriale, nell'oblio. Fino a oggi. Curato (con un apparato di note micidiale) e introdotto da Ermanno Paccagnini, manzoniano doc, riecco a voi: Cletto Arrighi, Gli sposi non promessi. Parafrasi a contrapposti dei Promessi sposi (Otto/Novecento, pagg. 88, euro 12). Beh: a leggere il testo sopravvissuto, sia che amiate sia che non sopportiate il romanzo del Manzoni, c'è da divertirsi... Il ribaltamento della trama e dei protagonisti è irresistibile, e la potenza della «parodia eversiva» (come la chiama Paccagnini) intatta. Anzi, pensando all'oggi addirittura profetica. Sapete con cosa sostituisce la peste Cletto Arrighi? Con l'azione nefanda dei ministeri. E la discesa dei lanzichenecchi? Con l'invasione dei commessi tedeschi nelle banche italiane...

Quando si dice il genio.

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