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Ridley Scott e la tv "rapiti" dal caso Getty

Il cineasta gira "All the Money in the World". E a gennaio arriva una miniserie

Ridley Scott e la tv "rapiti" dal caso Getty

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Ridley Scott e la tv "rapiti" dal caso Getty

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È il 10 luglio 1973 quando John Paul Getty III, 17 anni, viene rapito a Roma. Ultimo nato di una famiglia ricchissima e disfunzionale, nipote di uno degli uomini più facoltosi del mondo, il ragazzo vive da tempo in Italia, da hippy, vendendo collanine che lui stesso produce. Un capellone, come si usava definirli allora. I rapitori però sanno del nonno petroliere e credono di aver messo le mani su una montagna di denaro. Chiedono un riscatto miliardario ma non vengono presi sul serio. La polizia in un primo tempo ipotizza un escamotage messo in piedi dal ragazzo per ottenere denaro dal nonno. Il padre John Paul II, eroinomane, è a Londra e rifiuta persino di rispondere alle telefonate. Il nonno è chiuso in una villa della campagna inglese, con cinque amanti e un cucciolo di leone. Ha troppo da fare per badare al nipote hippy. L'unica che cerca di interloquire con i rapitori è la madre del ragazzo. Anche lei vive a Roma, gestisce un negozio e non ha denaro. La svolta arriva quando i rapitori mandano alla redazione di un quotidiano una busta contenente un orecchio mozzato del ragazzo. La famiglia si decide a pagare: un miliardo e 700 milioni di lire. Il 15 dicembre, dopo cinque mesi di segregazione, John Paul III viene liberato.

La storia ha tutte le potenzialità per essere raccontata al cinema e in tv. E così sarà. Come spesso accade a Hollywood, dove le pareti degli studios hanno orecchi, due diversi progetti sono in itinere. Uno al cinema e l'altro in televisione. Al cinema sarà Ridley Scott a descrivere il rapimento e la strana reazione della famiglia Getty in All the Money in the World; per la tv invece Danny Boyle, il regista de The Millionaire, girerà una mini serie prodotta da FX e intitolata Trust. La serie partirà con la puntata incentrata sul rapimento, dietro cui c'era la 'ndrangheta calabrese, ma non si fermerà a quell'episodio. Racconterà le dinamiche di quella strana e facoltosa famiglia cui il denaro ha dato tutto ma ha negato ogni capacità affettiva. I produttori di FX descrivono la serie come «un mix, in parti uguali, di storia famigliare, saga dinastica e della dimostrazione di quanto il denaro possa avere potere corrosivo». Trust, che dovrebbe debuttare in tv in gennaio, verrà girata fra Londra e l'Italia.

Totalmente in Italia invece sarà girato il film di Scott, incentrato sulla figura di Gail Harris, la madre del ragazzo (che potrebbe essere interpretata da Michelle Williams, dopo il «no» di Angelina Jolie) che cercò in tutti i modi di convincere il capostipite a versare il riscatto, senza riuscirci fino al macabro invio del lobo del nipote. John Paul III fu addirittura costretto a restituire, a rate, la cifra del riscatto al nonno. Non si riprese mai dalla carcerazione e dalle violenze subite. La sua vita fu segnata da problemi di alcol e droga. Nel 1981 ebbe un ictus a causa dell'assunzione di un mix di droghe che gli fu quasi fatale e lo lasciò paralizzato a soli 24 anni. Morirà il 6 febbraio 2011 a 54 anni, nella sua tenuta di Wormsley Park, a Wormsley, nella contea di Buckinghamshire, in Inghilterra.

John Paul III e la sua terribile famiglia sono la prova, tangibile e reale, che il denaro non regala la felicità.

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