Cultura e Spettacoli

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli: la silver economy del nostro pop

Facchinetti e Fogli, uno anima dei Pooh, l'altro parte fondante e poi alla fine figliol prodigo della band, dopodomani pubblicano un album non raffazzonato ma ben strutturato

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli: la silver economy del nostro pop

Insieme fanno 143 anni in due, ma occhio alla facile ironia. Dopo oltre mezzo secolo di carriera, Roby Facchinetti (73) e Riccardo Fogli (70 appena compiuti) hanno ancora l'unica cosa che artisticamente non si compra: la passione. Quanti loro colleghi trentenni hanno voglia di mettersi altrettanto in gioco adesso? E quanti lo farebbero a settant'anni con lo stesso carico di gloria e soddisfazioni alle spalle? Facchinetti e Fogli, uno anima dei Pooh, l'altro parte fondante e poi alla fine figliol prodigo della band, dopodomani pubblicano un album non raffazzonato ma ben strutturato (Insieme), poi ad aprile suoneranno in due grandi arene (Forum a Milano e Palalottomatica a Roma) prima di imbarcarsi in un tour per l'Italia come ai vecchi tempi. A dirla tutta, non ne avrebbero bisogno: sono abbastanza affermati e sufficientemente ricchi per poter pensare a godersi la vita senza faticare oltre. Però c'è quella parolina sempre più rara: la passione. Non hanno inciso le nuove canzoni per un ulteriore scampolo di applausi, ma perché semplicemente ne avevano il bisogno, lo dovevano a loro stessi e a ciò che hanno rappresentato in tutti questi anni. È la conseguenza ferrea e inestirpabile di chi a metà anni '60 ha mollato tutto per «fare il rock» senza sapere che con il rock un giorno avrebbe fatto fortuna. Loro due hanno girato l'Italia con gli altri Pooh con un furgone scassato, facendo mille chilometri e due concerti al giorno, uno al tardo pomeriggio, uno alla sera. Perciò oggi per loro è impossibile fare altro. Sono, in campo musicale, l'espressione della «silver economy», ossia di quella fascia over 60 che rabbrividisce all'idea di finire ai giardinetti a godersi la pensione ma rimane in campo come prima. Senza togliere spazio ai più giovani. Ma senza neanche tradire una vocazione che li ha sorretti finora. E non sono i soli se è vero che, come ha calcolato il centro studi Itinerari Previdenziali, la «silver economy» muove in Italia un giro d'affari pari a 123 miliardi di euro all'anno ed è ancora capace di «fare opinione».

In poche parole, Facchinetti e Fogli sono settantenni solo per modo di dire e, al netto delle facili ironie, sono la conferma che la passione (e la buona sorte) resta tuttora il miglior antidoto all'invecchiamento.

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