Cultura e Spettacoli

Rovereto blocca lo show del trapper Drefgold: "È inadatto al Natale"

I genitori si sono scagliati contro l'esibizione del trapper. Il sindaco: "Non rispetta il tema del bando"

Rovereto blocca lo show del trapper Drefgold: "È inadatto al Natale"

Ventun'anni e milioni di visualizzazioni su Youtube. Il trapper Drefgold, che ha scalato le classifiche con Booster, Occupato e Fortuna, ora è messo alle strette dai genitori di alcuni suoi fan.

Il cantante, infatti, sarebbe in calendario nell'ambito del Festival di Natale 2018, che si svolgerà nella piazza principale del Comune trentino di Rovereto. Ma quando i genitori hanno scoperto Drefgold sarebbe stato una delle celebrità presenti, sono subito corsi ai ripari, organizzando una raccolta firme, per bloccare la sua esibizione, dato che "presenta testi troppo espliciti e inneggia al consumo di droga". Marijuana, soldi e ragazze facili sono, infatti, spesso al centro dei suoi testi. A firmare la petizione non sono stati solo i genitori, ma anche associazioni, cooperative e scuole pubbliche.

Il Festival è stato organizzato al Mart di Rovereto, dove i genitori hanno recapitato il loro appello, dal Comune. Il 20 agosto era stato chiuso il bando indetto per tale evento e aveva vinto il produttore musicale Agostino Carollo. Ora, però, il consiglio comunale ha deciso di riconsiderare il programma presentato da Carollo, perché "il tema è diverso" da quello natalizio indicato nel bando. Come riporta il Corriere della Sera, il sindaco Francesco Valduga ha precisato che"nessuno censura nessuno, sono contrario ad ogni forma di censura", ma in questo caso è il Comune ad erogare soldi per lo sviluppo dell'evento: "Se il Comune non spende alcunché non sussistono problemi, altra cosa se viene inserito in un programma di eventi finanziato dal Comune". La data del 15 dicembre non è stata ancora annullata, ma inizia a traballare.

Il produttore, invece, sostiene che "Drefgold rappresenta la voglia di riscatto dei giovani, un impegno a che le nuove generazioni non rinuncino ai propri sogni, promuove autostima, voglia di fare".

Contro la petizione si è espressa anche Giulia Rossetto, psicologa dell'adolescenza:"Dire no a un cantante per i contenuti equivale a negare fasi dell’ adolescenza, in cui si sta in bilico tra parte costruttiva e distruttiva: negando quest'ultima con perbenismo si allontanano i ragazzi, si dice loro che agiscono male e non è vero, dobbiamo essere noi adulti e non etichettare tutto".

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