Cultura e Spettacoli

Rula Jebreal non sarà a Sanremo: la Rai blocca il contratto

Niente da fare per Rula Jebreal a Sanremo: la giornalista israeliana naturalizzata italiana non salirà sul palco del Teatro Ariston; la Rai ha bloccato il contratto per ragioni di convenienza

Rula Jebreal non sarà a Sanremo: la Rai blocca il contratto

I sogni di gloria di Rula Jebreal a Sanremo sono durati circa una settimana, fino allo stop imposto dalla Rai alla presenza della giornalista sul palco più nazional popolare del nostro Paese, come riferito oggi da Repubblica. L'invito di Amadeus, accettato dalla Jabrael, è stato fermato dall'azienda che ha preferito evitare la sua presenza per non creare malcontento.

Da quando è fuoriuscita la notizia di un incontro tra il conduttore, e direttore artistico, di Sanremo e Rula Jabrael sono stati tanti a lamentarsi di una possibile politicizzazione del festival. Il rischio, in effetti, c'era tutto, e con una situazione instabile come quella attuale dopo i raid americani e le ritorsioni iraniane, la Rai non vuole alimentare la polemica. Amadeus aveva confermato la presenza di Rula Jebreal sul palco del Festival di Sanremo a poche ore dalla fine del 2019 con un'intervista a Repubblica. La giornalista sembrava certa nel cast delle 10 “vallette” che avrebbero dovuto affiancare il conduttore durante le cinque giornate della kermesse. Una miccia che ha innescato un turbinio di proteste, e al grido di "è un insulto agli italiani" una buona fetta del popolo della rete aveva già minacciato di boicottare la settantesima edizione del Festival di Sanremo.

Dopo quell'annuncio ci sono stati giorni di silenzio, una calma apparente che celava grande movimento nei corridoi di Viale Mazzini dove si stava valutando l'opportunità di dare o meno il via libera a quell'invito. La presenza di Rula Jebreal, israeliana con cittadinanza italiana, sarebbe stata senz'altro l'innesco per affrontare questioni delicate di stretta attualità, che in un contesto geo-politico altamente incandescente come quello attuale, probabilmente si preferisce evitare sul palco di Sanremo. D'altronde, il Festival di Sanremo è l'evento più importante e seguito del palinsesto Rai ed è l'occasione per l'azienda di aumentare consensi e popolarità. Portare la politica su un palcoscenico pop come quello del Teatro Ariston è sempre un rischio per la Rai. Molte delle precedenti edizioni hanno visto parentesi politiche affrontate da personaggi di spicco della cultura e dello spettacolo, in gran parte bersagliate dall'opinione pubblica.

Rula Jebreal nelle ultime ore ha tuonato su Twitter contro Trump e contro il raid che ha portato alla morte di Soleimani. Un gesto che non è piaciuto in vista di Sanremo e contro il quale si è schierato con veemenza anche Daniele Capezzone: "E la signora #RulaJebreal (con il canone pagato dai contribuenti) dovrebbe fare a #Sanremo fervorini anti occidentali di questo tenore? Sulla “declaration of war” Usa? Mica sui trent’anni di sostegno ai jihadisti di mezzo mondo da parte di #Soleimani..."

A difendere la Jebreal arriva invece il renziano Davide Faraone: "Dieci donne a Sanremo 2020 ma non Rula Jebreal. Nessuno spazio ad una nuova italiana di successo. Nella narrazione sovranista stona e anche parecchio", scrive il presidente dei senatori di Italia Viva annunciando la volontà di portare il caso in vigilanza e denunciatno "un'autentica discriminazione di Stato", "La Rai, la tv pubblica, si piega al diktat di Salvini. Credo sia semplicemente vergognoso.

Non possiamo stare zitti".

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