Cultura e Spettacoli

Sanremo, gran finale col botto Pausini-show e Fiore al telefono

Serata super nazional-popolare con la sfida dei big. Laura canta «Avrai» con Baglioni. Rosario saluta in collegamento

Laura Rio

nostro inviato a Sanremo

E alla fine, Avrai avrai... Laura Pausini si è riunita con Baglioni nella serata finale del Festival. La foto perfetta di un Sanremo di grande musica popolare nazionale che ha ottenuto un successo ancora migliore di quanto ci si aspettasse. Lei avrebbe dovuto essere all'Ariston al debutto di questa edizione, ma una laringite l'ha tenuta a letto, scatenando pure un giallo. Invece, ieri, arrivata ancora non in perfetta forma vocale, prima ha fatto ascoltare il nuovo singolo Non è detto, poi è «apparso» a sorpresa al telefono Fiorello per un saluto a tutti e due e qualche battuta. Come aveva promesso, poi Laura ha intonato insieme a Baglioni il mega successo del cantante, Avrai, e infine, dopo l'ingresso della Hunziker, si è lanciata in uno dei suoi super classici, Come se non fosse stato mai amore.

Il dittatore-direttore aveva aperto la serata con parole semplici: «È stata un'avventura veramente emozionante, difficile e facile insieme». Per poi aggiungere, scherzoso come ci ha abituati in queste serate: «Il mio papillon ha fatto più scalpore della farfallina di Belén, anche se era in un posto diverso del corpo».

La serata è stata una lunga maratona con tutti i brani in gara che il pubblico ha potuto riascoltare perché, secondo il volere di Baglioni, è stato cancellato il rituale cruento dell'eliminazione. Spazio solo alle ospiti Pausini (che è persino uscita dal teatro, abbracciata dal pubblico) e Mannoia e al trio Pezzali-Nek-Renga, e una menzione alle foibe, nel giorno che ricorda il dramma dell'immediato dopoguerra. Il primo a salire sul palco, dopo l'esibizione del giovane Ultimo, vincitore delle nuove proposte, è stato Luca Barbarossa che con il suo romanesco Passame er sale ha acchiappato il favore della giuria degli esperti. Il ritmo si è alzato con il rock and roll anni '80 di Red Canzian e il funky da ballare dei The Kolors che, oltre alle radio, potrebbe conquistare anche la platea internazionale all'Eurovision Song Contest (se ci andassero). Poi l'apparizione sottotono di Elio e della sua banda che volevano far colpo con Arrivedorci ma il pubblico, almeno quello in platea, è rimasto freddino: pareva più un addio che un arrivederci. A riportare calore ci ha pensato Ron che con questo inedito di Dalla, Almeno pensami, è rimasto tra i favoriti fino alla fine. La premessa giusta per entrare nel mondo di Max Gazzè e della sua difficile ma emozionante Leggenda di Cristalda e Pizzomunno.

In sostanza in questa ultima serata, ai tre conduttori Baglioni-Hunziker-Favino è toccato interpretare il compito dei vigili urbani in una finale che prevedeva la velocissima successione dei cantanti prima di arrivare al trio dei finalisti che si è conteso la vittoria finale (in questa edizione non vengono riportati i vincitori perché siamo andati in stampa prima del verdetto). Ed è stato anche un susseguirsi generazionale, dai trentenni Annalisa e Renzo Rubino passando per i sessantenni punk Decibel capitanati da Enrico Ruggeri fino alla più grande delle nostre interpreti italiane visibili, Ornella Vanoni, in piena forma nonostante gli 83 anni. La sua quasi coetanea Mina questa volta si è vista dopo anni di lontananza, ma solo in ologramma, nello spot della Tim, sponsor unico della manifestazione, con ballerini sul palco e un'immagine della grandissima cantante alta quattro metri.

Poi si è tornati ai giovanissimi scatenati ragazzi dello Stato Sociale con la loro fantastica «vecchia che balla» Paddy Jones, meno stanca di loro (forse) in queste nottate sanremesi.

Per chiudere, tra Caccamo, Facchinetti/Fogli, Diodato/Roy Paci, Nina Zilli, Noemi e gli auto-plagiatori Meta/Moro con Mario Biondi ancora in cerca di una dimensione in questo Festival.

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