Cultura e Spettacoli

Sarà un Sanremo firmato Amadeus

La Rai conferma: il presentatore è anche il direttore artistico

Sarà un Sanremo firmato Amadeus

Dunque tutto confermato: sarà Amadeus a condurre la settantesima edizione del Festival di Sanremo. Lo si diceva da tempo e ieri la Rai ha trasformato le indiscrezioni in un comunicato ufficiale. Con qualche aggiunta. Amadeus sarà anche direttore artistico, in linea con altri suoi precedessori, compreso Claudio Baglioni, e diventa quindi il responsabile unico, l'artista che «metterà la faccia» in una delle edizioni più simboliche del Festival.

La prossima edizione sarà infatti la settantesima. Dieci anni fa pochi avrebbero scommesso che Sanremo sarebbe arrivato a compiere settant'anni con questo successo. Anche senza calibrare al millimetro i dati di ascolto, le ultime edizioni sono state un successo dopo l'altro. Hanno lanciato cantanti che adesso sono autenticamente big (Gabbani e Ultimo, tanto per citarne due). Sono state al «centro del dibattito» per settimane proprio come accadeva negli anni Sessanta o nei Novanta. E hanno, last but not least, contribuito a una imponente raccolta pubblicitaria.

In poche parole, è il più grande dei pochi eventi tv (diciamo tre o quattro) che fanno ancora la differenza in termini di attenzione e share. Non per nulla c'è intorno al Festival una gigantesca attesa. L'Ariston va in onda per cinque sere all'anno (stavolta dal 4 all'8 febbraio). Ma la macchina intorno all'evento rimane praticamente sempre accesa. E diventa anche oggetto di scontri politici.

Stavolta (fatto salvo il «solito» pericolo di concomitanza con le elezioni) sotto l'obiettivo finirà per molti mass media anche la dirigenza Rai che si trova alle prese con il primo Festival che gestirà in tutto e per tutto sin dall'inizio. Non a caso già nelle scorse settimane l'ad Salini aveva lanciato l'idea di un «tavolo» per ridisegnare lo schema del Festival con l'obiettivo di evitare rischi di conflitto di interesse e far confrontare tutti gli esperti che ruotano nel difficile mondo musical-televisivo, sempre più sottoposto allo stress dell'innovazione tecnologica. Perciò sembra una buona idea (anche questa ventilata da tempo) di coinvolgere, insieme con Amadeus, anche «volti che hanno costruito la storia del Festival, per un racconto che si intreccerà con quello di compagni di viaggio di Amadeus, sorprese e un DopoFestival che sarà costruito all'insegna dell'innovazione», come recita il comunicato Rai. In buona sostanza, il Festival celebra la propria storia (anche) con i volti che hanno contribuito a farla.

Quindi è molto probabile che si vedranno all'Ariston anche Ventura, Panariello, Carrà, Bonolis, Chiambretti, Morandi, Clerici, Baudo, Fazio e Conti che lo hanno condotto negli ultimi decenni.

Di sicuro sarà una celebrazione non soltanto di un Festival unico al mondo, ma anche dei volti Rai che ogni giorno «costruiscono» i palinsesti (a parte la Clerici ora, ma al tempo del Festival il problema sarà risolto dalla Rai).

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