Cultura e Spettacoli

Sara Pichelli, chi è l'italiana premiata agli Oscar 2019

Sara Pichelli: grazie a lei anche l'Italia porta a casa una statuetta agli Oscar 2019 per il film di animazione “Spider-Man: Into the Spider-Verse”

Sara Pichelli, chi è l'italiana premiata agli Oscar 2019

Sara Pichelli era l'unica italiana a rappresentare il nostro Paese alla serata degli Oscar. Era uno dei nomi che si rincorrevano con maggiore frequenza nell'elenco dei favoriti alla vittoria per l'animazione. Con il suo team ha conquistato la prestigiosa statuetta per il film “Spider-Man: Into the Spider-Verse”.

Ma chi è Sara Pichelli? È una fumettista marchigiana di grande talento che da diversi anni è molto richiesta dalle produzioni internazionali per la sua straordinaria creatività. Ha iniziato come storyboarder e character designer e a soli 25 anni è stata notata dalla Marvel Comics dopo aver vinto un contest internazionale nel 2008. Prima di entrare nel team di “Spider-Man: Into the Spider-Verse” ha dato un grande contributo al rilancio de “I Fantastici Quattro” nella nuova serie a fumetti ed è stata assistente di David Messina nella serie Star Trek della IDW Publishing.

Nella realizzazione della pellicola che nella serata di ieri ha meritatamente vinto l'Oscar, Sara Pichelli ha ricoperto un ruolo da protagonista. È dalla sua penna che è nato il personaggio di Miles Morales, ideato da Brian Bendis. È il primo personaggio afro-americano a vestire gli stretti panni dell'Uomo Ragno, anche se solo nell'Universo Ultimate. Miles Morales nasce nel periodo storico dell'elezione di Barak Obama alla Casa Bianca, che ha segnato un passaggio storico importantissimo. Un supereroe afro-americano era quello che serviva dopo l'elezione di Obama ed ecco che viene affidato a Sara Pichelli l'incarico di dargli un volto e una caratterizzazione.

Missione compiuta per la brava disegnatrice italiana, a cui è andata la riconoscenza di Peter Ramsey.

Il regista di “Spider-Man: Into the Spider-Verse” ha ringraziato sentitamente Sara sul palco degli Oscar, perché è indubbio che gran parte del merito della vittoria passi dalla sua stroardinaria penna.

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