Cultura e Spettacoli

La Sardegna inventa «Cinemecum»

Nasce un portale multimediale per promuovere i talenti dell'isola

Giulia Cherchi

Il cinema ha sempre amato la Sardegna. La prima volta fu nel lontano 1899, quando Francesco Felicetti, corrispondente dei Lumière, filmò il viaggio di Umberto I da Cagliari a Sassari. Tra i tanti affascinati dall'isola ci fu persino Walt Disney con il suo Sardinia (1956). Nel frattempo sono stati girati tanti film e oggi l'isola è diventata un set per molte produzioni importanti. Il merito va anche a un gruppo di appassionati cinefili che nel 1999 decide di avvicinare la cultura cinematografica al pubblico isolano grazie a una serie di iniziative pionieristiche: dal primo festival di corti a una scuola di cinema (la Circus, con professori come Domenico Procacci e tanti altri), fino a due trasmissioni a tema sulla rete regionale Videolina e a un corso di Critica Cinematografica. Così, partendo dalla propria identità e dai propri luoghi, con l'intento di portare, attraverso la settima arte, la Sardegna al centro dell'attenzione pubblica, nasce Cinemecum. Il portale multimediale ideato dall'avvocato Enrica Anedda Endrich (socia con il fratello Stefano, con Luca Crippa, Alberto Bertolotti, Francesco Casu, Isabella Imperiali e Claudia Setzu)si propone principalmente come vetrina per la cinematografia sarda e i suoi talenti, ma anche per l'isola dal punto di vista turistico. Una realtà orientata verso il futuro e soprattutto aperta a nuove collaborazioni. Infatti, come racconta l'ideatrice del progetto: «Abbiamo aderito a #Cultura e Identità perché come diceva la nostra madrina Nereide Rudas, prima psichiatra italiana, l'identità ha due gambe: una è rappresentata dalle tradizioni. L'altra è la relazione. L'identità si costruisce con la relazione, verso l'esterno e fra di noi.

Fate rete».

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