Cultura e Spettacoli

Se a La7 sperano che si torni presto al voto...

Le elezioni trascinano lo share in alto. E a La7 si fanno gli scongiuri al contrario: sperano che non si trovino accordi di governo e si torni a votare presto...

Se a La7 sperano che si torni presto al voto...

V a beh, mercoledì sera non c’era partita... per gli altri canali. Perché il match mozzafiato Tottenham-Juve ha eccitato il pubblico tanto da raggiungere uno share del 28,5 per cento con quasi otto milioni di spettatori medi. Finale di partita addirittura con il 34,2 per cento. Un esito abbastanza ovvio per una partita così importante che però ha il merito di accorciare il gap tra Canale 5 e il primo canale partito come un razzo all’inizio dell’anno.

Ma questa settimana si è fatta notare soprattutto per gli altissimi ascolti registrati nelle trasmissioni che si sono occupate delle elezioni politiche. Ovvio, era l’argomento sulla bocca di tutti, però non era così scontato che La7 registrasse numeri così alti, tanto da portarla a essere terza rete nazionale. Merito certamente di quel robot che porta il nome di Enrico Mentana, pronto a qualsiasi fatica e rinuncia pur di essere il primo, il più bravo e soprattutto il più presente nel dibattito politico.

La sua lunga maratona (venti ore di diretta con un breve stacco) tra domenica e lunedì ha registrato circa il 14 per cento di share e ha acceso il canale che è arrivato fino all’8,7 per cento nella giornata di lunedì (raddoppiando la media di rete). Un’illuminazione che ha portato in alto gli ascolti di tutti gli altri programmi: Otto e mezzo addirittura fino al 9,6 per cento e L’aria che tira (al mattino) fino al 12,6. DiMartedì ha fatto il record assoluto di spettatori medi con 2milioni 170mila e il 9,07 di share. Insomma a La7 si fanno gli scongiuri al contrario: sperano che non si trovino accordi di governo e si torni a votare presto..

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