Cultura e Spettacoli

"Siamo diventati amici perché tra di noi possiamo essere seri"

I due comici protagonisti di «The comedians», serie sul dietro le quinte del mondo televisivo

"Siamo diventati amici perché tra di noi possiamo essere seri"

Il «vecchio» e il giovane, il milanese e il napoletano e poi, volendo dirla tutta, l'attore che viene da un mondo solido - quello dove per crescere devi piantare le radici e respirare a pieni polmoni un ambiente - e l'autodidatta «liquido», che prima del mestiere ci mette la faccia. In video. E per di più come youtuber. Ma come diamine è possibile che Claudio Bisio e Frank Matano vadano d'accordo? Non solo come professionisti, ma come amici. Perché tali sono. Per capirci, di quelli che si presentano le famiglie e che, forse, si concedono anche il lusso di litigare («mai fatto», dicono loro). Alla faccia dei curriculum, i due fanno coppia e anzi sono diventati perfino icone di un canale televisivo, Tv8, che li ha affiancati per il suo programma leader Italia's Got Talent e, ora, per una serie che promette di divertire in modo originale. Tra realtà e finzione (più la seconda della prima: proibito usare il termine mockumentary, pena vedersela con i due metri di altezza del Responsabile produzioni originali Sky Nils Hartmann), The Comedians - 10 episodi in onda dal 15 novembre in prima serata racconterà i dietro le quinte del mondo televisivo e la difficoltosa realizzazione di uno show comico che chissà se si farà mai.

Nuovo esperimento di serialità comedy, The Comedians - diretto da Luca Lucini (Tre metri sopra il cielo, Nemiche per la pelle) si ispira all'omonimo format Usa con Billy Crystal e Josh Gad, a sua volta tratto dalla serie originale svedese Ulveson And Herngren.

«Claudio & Frank Show», o «Frank & Claudio Show»? Nel primo episodio della serie, nel quale interpretate una versione fiction di voi stessi, vi scannate per ottenere il titolo preferito. Chi l'avrà vinta?

Claudio Bisio: «Il caro vecchio sistema dell'ordine alfabetico funziona sempre».

Frank Matano: «Assolutamente no: conta la sonorità. Ed è evidente quale suona meglio...».

Chi, o meglio, quale parte di voi interpretate nella serie?

C.B.: «Io sono convinto che Sky mi abbia proposto il one man show al quale ambisco da sempre, mentre poi scopro che deve essere una cosa in coppia. E dovrò ingerire l'amara pillola».

F.M.: «A me dicono che Claudio mi ha voluto assolutamente con sé nello show. E faccio di tutto per ritagliarmi un ruolo preminente».

Ogni episodio è ambientato nei reali studi Sky, coinvolgendo un cast di comprimari professionisti ma anche personaggi noti dello spettacolo come Chef Cracco, Fabio Caressa, Alessandro Cattelan, Diletta Leotta e l'ex bomber Bobo Vieri.

C.B: «Il gioco tra realtà e finzione è continuo. Se però nell'edizione americana Billy Crystal e Josh Gad sono semplici colleghi, io e Frank partiamo già dalla condizione di amici. Questo gioco di meta-verità rende il nostro The Comedians più intrigante».

F.M.: «Ogni tanto parliamo direttamente in macchina, un po' come fanno i personaggi di Shakespeare in teatro: questa fa sì che l'ammiccamento allo spettatore sia continuo.

Dite la verità, vi prendete gioco del mondo della tv, un po' come «Boris» faceva con le soap opera?

C.B.: «Certo che si. Ma ridiamo anche del cinema, basta vedere quando cerchiamo il regista giusto per il nostro show, scherzando con i vari generi dal cinepanettone a Woody Allen. La serie in sé poi, grazie a Luca Lucini, è molto cinematografica».

Quando avete scoperto di essere veramente diventati amici, voi due?

F.M.: «Ci ha presentato qualche anno fa il produttore Maurizio Totti ai tempi del film Ma che bella sorpresa. Siamo andati subito d'accordo, ma ho capito che eravamo amici davvero quando ci siamo scoperti a parlare senza l'assillo di dover far ridere l'altro».

C.B.: «Io l'ho capito passando in auto in piazzale Susa a Milano: me lo sono visto sul marciapiede, ho abbassato il finestrino e gli ho dato del pirla.

F.M.: «Esatto, ero con amici e uno di loro mi fa: ma quello che ti ha appena insultato è Claudio Bisio?!»

Cosa fa veramente ridere?

C.B. : «La sorpresa: mi fa ridere un bambino ingenuo o un testo scritto benissimo, basta che ci sia l'imprevedibilità».

F.M.: «L'entusiasmo.

Un comico che comunica entusiasmo, anche fingendosi pacato, per me ha già vinto.

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