Cultura e Spettacoli

Simona Ventura: "Il fighettisimo non fa per me"

Simona Ventura pare stia vincendo la scommessa di The Voice of Italy e ha scelto di non curarsi, almeno per il momento, delle indiscrezioni che la vorrebbero al timone di altri due programmi targati Rai 2

Simona Ventura: "Il fighettisimo non fa per me"

Il nuovo The Voice of Italy condotto da Simona Ventura inizia a mietere successi e la conduttrice, da poco tornata in Rai dopo una parentesi a Mediaset, ne è davvero soddisfatta.

Intervistata da La Verità, la Ventura si è detta certa che The Voice riuscirà ad imporre un nuovo talento musicale così come accadde con Giusy Ferreri ai tempi di X Factor. “Penso che insieme alla rete e alla società di produzione abbiamo scelto le persone giuste – ha spiegato “Super Simo” nell’intervista riportata da Dagospia - . Gli inediti stanno già entrando in tendenza. The Voice è un piccolo gioiello che fa musica in modo ironico e giocoso”.

Insieme ad una giuria che molti hanno ritenuto “politicamente scorretta”, Simona Ventura ha ribadito di voler fare una "televisione per tutti, includente e senza orpelli” e si è definita un personaggio senza ombra di dubbio “pop” perché “il fighettismo” non fa per lei.

Ho accettato di fare The Voice perché è fuori [...] da gossip e casi umani – ha aggiunto la Ventura - . Si parla di musica e i giovani si riavvicinano alla televisione. Il pubblico è molto più preparato di qualche anno fa”. Per il momento, dunque, Simona ha intenzione di portare a casa il risultato con The Voice senza curarsi delle indiscrezioni che la vorrebbero al timone della prossima edizione di Pechino Express e di Quelli che il calcio.

Non riesco a pensare più cose contemporaneamente. Voglio portare bene a casa questo lavoro. Per me è una scommessa all in – ha detto - . Quando mi ha chiamato Carlo Freccero ho pensato che volevo venire in Rai. Raramente, seguendo il mio istinto sbaglio. Ma a volte capita”.

E, se come dicono i rumors, Freccero dovesse lasciare la Rai, Simona Ventura piangerà “come Marco Materazzi quando Mourinho lasciò l'Inter”.

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