Cultura e Spettacoli

La sorpresa Filo Vals, il cantautore "misterioso" che spopola sul web

Ha 22 anni, suo padre è il "mitico" produttore Valsecchi: "Già a otto anni cantavo Bob Dylan"

La sorpresa Filo Vals, il cantautore "misterioso" che spopola sul web

Però lui non si esalta, figurarsi. Ha i piedi per terra, anche se lascia volare la voce. C'è un giovane cantautore, un po' indie e un po' pop, che da mesi pubblica brani che hanno sempre successo, girano su Youtube, in radio e anche in tv seguendo il percorso tipico del talento che inizia a mettersi in mostra. Dal primo Mr World, che totalizza oltre un milione di stream su Spotify e settecentomila visualizzazioni, fino al nuovo uscito, e molto convincente, Prima del caffè. Lui si chiama Filo Vals, è italiano e questo è un nome d'arte perché Filo sta per Filippo e Vals è l'abbreviazione del cognome Valsecchi. Filippo è figlio di Pietro (e di Camilla Nesbitt), celebre autore e produttore televisivo e cinematografico che ha firmato, tra l'altro, campioni di ascolti e incassi come le fiction Il Capo dei capi o Squadra Antimafia - Palermo Oggi e i film di Checco Zalone.

Filo però è un'altra storia, che evidentemente non ha bisogno (e, soprattutto, non vuole) appoggiarsi a quella di famiglia. Altrimenti lo avrebbe fatto. Invece no, finora. «Non voglio nascondermi e ho due genitori fantastici. Ma Filippo Valsecchi suona malissimo come nome di cantante, quasi quasi avrei preferito Andy White, ma poi ho scelto Filo Vals».

Ha 22 anni, barba e capelli nerissimi, e una volontà che è ancora più determinata. A diciott'anni ha mollato l'Italia ed è andato a laurearsi in Economia in Gran Bretagna alla Exeter University e poi si è trasferito a Londra perché va bene il pezzo di carta, ma è difficile rinunciare alla passione per la musica, se è vera. «Già a otto anni nella mia cameretta fingevo di suonare Hurricane di Bob Dylan. Però non sognavo di fare il cantante. Piuttosto pensavo a un lavoro dietro le quinte, magari fonico, promoter o cose del genere. Poi mi sono accorto che riuscivo a trasmettere qualcosa alla gente grazie alla mia musica». È accaduto con Mr world, il suo primo «vero» brano, che è stato prodotto da Dani Castelar, uno che la sa lunga visto il suo passato con Rem, Snow Patrol e soprattutto Paolo Nutini, uno degli idoli assoluti di Filo Vals. «A dirla tutta, oltre che del reggae, sono un grandissimo fan degli Oasis, di Jack Johnson e naturalmente dei Rolling Stones. Per farla breve, Mr world accumula subito un clic dietro l'altro e piace anche a Beppe Fiorello, che lo vuole nella colonna sonora del suo film Chi m'ha visto, uscito lo scorso autunno. Poi Filo, mentre è ospite di Radio 105, incontra i creativi della Ford che seduta stante gli chiedono il brano come colonna sonora dello spot per la nuova Fiesta. «Una botta di fortuna», riassume con un sorriso. Intanto lui, che mantiene un profilo basso anche se va come ospite alla Bbc e suona al leggendario Troubadour di Londra, fonda la propria etichetta, la Papaya Records, e pubblica altri due singoli, sempre in inglese (praticamente perfetto) e sempre cliccatissimi. Uno dietro l'altro, come accade ormai oggi, con un rituale molto simile a quello degli anni Sessanta. Just guessin' esce ad aprile, Dance arriva a maggio e ora è quasi a trecentomila clic.

L'altro giorno questo ventiduenne dalla voce molto matura ha debuttato in italiano. E questo Prima del caffè, di cui ha diretto anche il video, è il suo brano più convincente perché la melodia è semplice ma immediata e si sposa alla perfezione con la leggerezza entusiasta del testo: «È pieno di rime baciate, forse un po' adolescenziale anche perché l'ho scritto quando avevo sedici anni. Racconta del primo pensiero alla mattina quando sei innamorato pazzo». Poi, entro l'autunno uscirà un altro paio di brani.

E, probabilmente entro fine anno, arriverà pure l'album che potrebbe intitolarsi A wonderful adventure, una meravigliosa avventura, quasi a riassumere in due parole ciò che sta accadendo a un ventiduenne che preferisce mettere in mostra il proprio talento senza illuminarlo con il cognome.

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