Cultura e Spettacoli

Un sorriso in tv per i bambini malati di tumore

La campagna Mediafriends con i volti di Scotti e Panicucci

Laura RioI bambini malati di cancro, solo a sentire nominare il dramma vengono le lacrime agli occhi. E ieri alla presentazione del nuovo progetto della Fabbrica del sorriso a molti si sono rigate le guance, sopratutto mentre venivano raccontate le storie di piccoli malati. La raccolta di fondi organizzata da Mediaset insieme a Medusa e Mondadori, riuniti nell'associazione Onlus Mediafriends creata per sostenere campagne sociali, quest'anno andrà infatti alla lotta contro i tumori infantili. Una campagna importante che dura un anno, in cui viene coinvolto tutto il palinsesto di Mediaset, i volti più amati come Gerry Scotti, Federica Panicucci, Nadia Toffa e Pierluigi Pardo, i social, più eventi in tutta Italia. La raccolta televisiva durerà da domenica 13 a domenica 27 marzo e saranno coinvolti i maggiori programmi d'intrattenimento, d'informazione e i tg. Le associazioni beneficiare quest'anno sono l'Airc, per la ricerca sul cancro, l'Ail che assiste i malati con le cure domiciliari che nel caso dei bambini è un aiuto fondamentale, la Dynamo Camp che organizza vacanze per i bambini e le loro famiglie (uno sfogo non indifferente) e l'Istituto oncologico romagnolo. In particolare quest'ultimo destinerà i fondi all'acquisto di un nuovo sistema di tomoterapia, una macchina che, in parole semplici, va a colpire solo la massa tumorale senza compromettere le altre cellule. Ne esistono soltanto cinque in Italia e il suo acquisto farà della Romagna un punto di riferimento per le cure pediatriche dei tumori. «Entro il 2020 - ha spiegato Niccolò Contucci, direttore generale Airc (l'associazione di ricerca) - avremo 7.000 nuovi casi di bambini malati e 4.000 adolescenti. Ora siamo in grado di curare l'ottanta per cento dei casi, il nostro obiettivo è arrivare al cento per cento».Il vice presidente Mediaset Pier Silvio Berlusconi ha voluto sottolineare che «ogni centesimo di quanto viene raccolto viene girato alle associazioni e usato per gli obiettivi proposti, non essendoci costi di mantenimento della struttura che è interna. Ed è nostra cura rendicontare in maniera precisa come vengono spesi i fondi perché le persone che donano devono sapere dove vanno i loro soldi».

In 13 anni la Fabbrica del sorriso ha raccolto 65 milioni di euro.

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