Cultura e Spettacoli

«Squitieri, mio marito, è stato ucciso dal sistema»

Giovanni Terzi

Ottavia Fusco attrice teatrale e da tredici anni compagna e moglie di Pasquale Squitieri.

Ottavia, ci racconti un episodio OFF della sua vita?

«Il nostro incontro è stato OFF in quanto straordinariamente normale. Era l'estate del 2003 e stavo preparando uno spettacolo-concerto con Lina Wertmüller ed ero seduta in un locale. Nel tavolo al mio fianco Squitieri mi osservava con attenzione mentre il suo amico faceva apprezzamenti galanti che furono condivisi da Pasquale il quale, alzatosi, mi tese la mano presentandosi. Ottavia Fusco, maestro dissi con una certa emozione e lui mi rispose: Albertazzi parla molto bene di lei. Gli diedi la mano quel giorno e non gliela lasciai mai più, neanche adesso».

Vedere arrivare lei e Claudia Cardinale assieme dietro il feretro di Squitieri è stato molto bello.

«Claudia ed io siamo molto legate, profondamente in sintonia da ormai più di due anni. Pasquale è stato un uomo molto e giustamente amato. La signora Cardinale è una donna di una eleganza e bellezza senza confini. Le dirò di più. Se da luglio del 2015 siamo riusciti a far fronte economicamente alle cure di cui mio marito necessitava è stato grazie a Claudia che, oltre a mia madre, ha sostenuto la nostra famiglia».

Perché la data di luglio del 2015? 

«Perché mio marito non è morto per un tumore mio marito è stato ucciso da un sistema. Nel giugno del 2015 Pasquale ebbe un terribile incidente automobilistico da cui non si riprese più; diciamo che da quel momento non è più riuscito a camminare. Poi a luglio dello stesso anno la mazzata finale...».

Quale?

«Pasquale apprende dalla Zanzara di Cruciani e Parenzo, che hanno gli hanno tolto il Vitalizio da ex senatore a vita. Un'umiliazione incredibile che lo fece cadere in una profonda depressione. Il tutto per una stupidata di quando aveva poco più di vent'anni! Oltre alla umiliazione la difficoltà economica per curare mio marito ed in questo Claudia è stata eccezionale».

Mi sta dicendo che il maestro si è lasciato morire?

«Pasquale non accettava questa condizione fisica e il non riconoscimento del vitalizio l'aveva offeso moralmente. Lui è sempre stato un guerriero ma dolce ed affettuoso e non amava i soprusi e questa situazione l'ha debilitato psicologicamente».

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