Cultura e Spettacoli

Stanchi dei soliti selfie? Fatevi fare un ritratto (ma da un vero pittore)

Il sito www.ritrattoitaliano.com consente di commissionare il proprio ritratto ad alcuni dei più interessanti pittori italiani

Stanchi dei soliti selfie?  Fatevi fare un ritratto  (ma da un vero pittore)

Stanchi di affidare ai selfie il proprio volto? Da oggi c'è un sito, www.ritrattoitaliano.com, che consente di commissionare il proprio ritratto ad alcuni dei più interessanti pittori italiani. Sarà così possibile far fronte alla degenerazione della riproduzione meccanica della nostra immagine, che già atterriva Baudelaire ai tempi dei primi esperimenti di Nadar.E non è un caso che l'idea di creare un servizio che incroci domanda e offerta intorno al ritratto pittorico è venuta a uno dei personaggi più baudeleriani che oggi ci sia consentito di incontrare, Camillo Langone. Scrittore e giornalista, esperto di enogastronomia e recensore di messe, compositore di preghiere e deejay. Appassionato di pittura ancor prima che di arte, al punto di varare un paio di anni fa Eccellenti Pittori, un sito che raccoglie una selezione delle figurazione italiana residuale ai tempi dell'estinzione della pittura. Perché Langone ama occuparsi soprattutto degli artisti viventi. «Tu hai scritto un libro su Caravaggio», mi spiega. «Ma Caravaggio non ha bisogno di noi. Mi dedico ai viventi perché sono i più bisognosi. I vivi oggi sono i poveri in Italia, i morti sono i ricchi».L'intuizione di Ritratto Italiano nasce proprio dalla necessità di trovare per chi pratica ancora la pittura opportunità di lavoro. «Il mercato dell'arte non esiste più. Oggi puoi comperare per mille o duemila euro le opere di quei pittori che ancora negli Anni Novanta erano guardati come dei fari. E se parli con un professionista, un avvocato o un dentista, scopri che non conosce nemmeno un nome di pittore italiano vivente. Ancora pochi decenni fa non era così, tutti si affannavano per avere in casa le grafiche di Fiume, Sassu o Cascella».Attraverso il ritratto Langone cerca allora di riavvicinare le classi benestanti alla pittura. «Tra le mie ossessioni c'è quella di immortalarsi: il valore delle cose si manifesta infatti nella loro durata. E un ritratto a olio dura, se conservato correttamente, almeno cinque secoli. Resta dunque il mezzo più efficace per far sì che la propria personalità superi i limiti della vita fisica». Restano allora da definire le qualità del buon ritrattista. «Deve essere un vero pittore. Può anche non essere un grandissimo artista, ma è fondamentale che sia in grado di mantenere il proprio stile anche all'interno di un incarico che ha comunque anche una connotazione di servizio. Non si tratta di una foto, né di un esercizio automatico di iperrealismo, e all'interno di esso il pittore è chiamato in qualche modo a operare in continuità con la propria cifra, garantendo la propria riconoscibilità, che col tempo diventerà un elemento di valore». Ecco allora, già visibili sul sito, le prove di Rocco Normanno, neo caravaggista salentino, che ritrae Fiona May, o del pistoiese Riccardo Mannelli, che nel ritratto di coppia di Ascanio Celestini e Sara non rinuncia a richiamare il segno di Schiele, o ancora le ragazze di Daniele Vezzali, iperrealista di Novellara, la cittadina emiliana di Lelio Orsi, Fulvia Mendini che gioca con gli stilemi del graphic design e dell'illustrazione per bambini, le distorsioni dell'iperrealismo di Francesco Lauretta, che opera a Ispica, il barese Gianni Gasparro e i suoi intrecci di mani, sino al parmigiano Enrico Robusti, coi suoi punti di vista rialzati, quasi a volo d'uccello, nei ritratti dello stesso Langone e di Sgarbi.«Vittorio è oggi probabilmente la persona più ritrattata al mondo dai pittori.

Forse un giorno potremo fare una mostra esclusivamente con i quadri che lo rappresentano».

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