Cultura e Spettacoli

Le storie vere di Lewis e Lang

C'è tanta Storia alla Festa del Cinema. Tante le pellicole che esordiscono con la didascalia «da una storia vera». Tra i film più applauditi c'è Naples 44 di Francesco Patierno, un insolito ma potente docufilm tratto dal romanzo autobiografico di Norman Lewis. Patierno sceglie un montaggio sapiente di immagini dell'Istituto Luce, spezzoni di celeberrimi film ambientati a Napoli durante l'occupazione americana (Emmer, Loy, Rossellini, Nichols), alternati alle immagini di Lewis che torna a visitare i luoghi che lo hanno visto giovane ufficiale della Intelligence militare britannica. Il racconto prende corpo con la voce narrante di Benedict Cumberbatch (sarà Adriano Giannini a doppiarlo nella versione italiana, in onda su Sky Cinema a Gennaio).

Scelta stilistica affine è quella che propone Gordian Maugg per il suo Fritz Lang. Il regista tedesco porta sullo schermo una delle pagine più oscure ma cruciali della biografia del celebre cineasta austriaco. Quando questi rimase tanto impressionato da un famoso caso di cronaca nera da farne un film. Il primo suo noir dedicato a un singolo personaggio dopo la stagione dei faraonici kolossal (I Nibelunghi e Metropolis). M-Il mostro di Dusseldorf fu anche il suo primo film sonoro. E Gordian Maugg ci riporta al Lang di quel periodo, affascinato dalle devianze della natura umana, egli stesso erotomane e schiavo della cocaina. E sceglie appunto un registro particolare. Il film è rigorosamente in bianco e nero e per riprodurre l'atmosfera dell'epoca alterna le scene girate a spezzoni di documentari e film di Lang.

Passato ieri alla Festa del cinema anche Genius di Michael Grandage.

Anche qui una storia vera: il rapporto intenso e turbolento nei primi anni 30 tra il giovane genio letterario Thomas Wolfe (Jude Law) e l'editor che lo ha lanciato Max Perkins (Colin Firth).

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