Cultura e Spettacoli

«Striscia» indaga ancora su Sanremo

L'inviato rivela un presunto conflitto di interessi intorno all'ufficio stampa

Laura Rio

Si avvicina Sanremo e Striscia la Notizia torna a fare le pulci al Festival. L'altra sera l'attenzione del tg satirico si è concentrata sulle agenzie di comunicazione che lavoreranno per fare da cassa di risonanza alla kermesse. In sostanza, fa notare l'inviato di Antonio Ricci, Pinuccio, sarebbe stato dato - o sarebbe in corso di assegnazione - un appalto all'agenzia Mn, la stessa nella quale lavorava fino allo scorso anno l'attuale direttore della comunicazione Rai, Marcello Giannotti. Insomma, si chiede Striscia, è una pura coincidenza che venga scelta una società di amici ed ex colleghi di quello che ora è in sostanza il portavoce dell'ad Fabrizio Salini? La stessa Mn si occupa anche della comunicazione per Fiorello e l'operazione RaiPlay e, sempre secondo Pinuccio, anche del nuovo programma di Mara Venier intitolato La porta dei sogni.

Di certo - c'è da dire - che sarebbe meglio tenersi lontani da queste coincidenze, in modo da non dare adito a nessun appiglio. Comunque, chi conosce dall'interno il mondo tv, sa che l'agenzia in questione è una delle più grandi e serie. E che ha seguito tutte le produzioni di Fiorello in Rai e sulle altre televisioni. Mentre su Sanremo negli ultimi anni ha lavorato un'altra grande agenzia, la Mignardi PromoPress. Si tratta di società che lavorano in appoggio all'ufficio stampa Rai, che mantiene sempre il ruolo centrale. Il nodo sta nel fatto, spiegano ufficiosamente in Rai, che si voleva sostituire quest'ultima, avendo già avuto incarichi per cinque anni. E che la decisione di scegliere Mn sarebbe maturata nell'ambito dell'entourage di Amadeus, il conduttore del Festival. Mentre per il programma della Venier, l'incarico a Mn non sarebbe pagato dalla Rai, ma dalla società di produzione. Sia come sia, ora la questione è venuta alla luce. E non è simpatica. La Rai sottolinea che «il coinvolgimento di uffici stampa esterni non si attiva su indicazione della Direzione comunicazione bensì degli editori di riferimento che detengono anche il relativo budget. La Direzione comunicazione si limita a esprimere un nulla osta sulla scelta di ricorrere o meno a una consulenza esterna». A stigmatizzare la vicenda è intervenuto Michele Anzaldi, segretario della vigilanza Rai, che annuncia una interrogazione parlamentare e chiede i chiarimenti della Rai. In ogni caso la vicenda non finisce qui.

Striscia comincia a cantare.

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