Cultura e Spettacoli

Sul lago di Como Italia e Belgio sono più vicini

La presenza della regina madre Paola e dell'ex re del Belgio, Alberto II, all'inaugurazione di un Festival musicale (LacMus dal 28 giugno all'8 luglio) nel territorio della Tremezzina sul Lago di Como, avrebbe potuto esaurirsi nell'occasione blasonata. Lo hanno impedito la naturale semplicità degli illustri ospiti e la storia stessa di quei luoghi, straordinaria per qualità delle stratificazioni artistiche e culturali. Nel retro di Villa Carlotta, avvolti dalle maestose siepi arboree dei giardini, due pianoforti gran coda Fazioli (Louis Lortie e Hélène Mercier) hanno effuso suggestive trascrizioni ciajkovskiane e le elusive trame dell'ultimo Debussy (En blanc et noir), oltre alla prima suite di Rachmaninoff, chiusa da una scintillante evocazione delle campane pasquali russe. Carillon che seguivano il roco squillo dell'ora da una vicina chiesetta. Gli ospiti ammiravano anche il museo-tempio raccolto dall'antico proprietario al pianterreno (marmi abbacinanti di Carrara nelle statue di Canova, e i fregi in gloria di Alessandro Magno di Thorvaldsen). In quel lembo di terra prospiciente l'incantata penisola di Bellagio, Italia e Belgio erano più vicine, unite dall'arte. Non è stato dimenticato che l'Isola Comacina fu per un anno (1919) enclave belga e donata dal nonno di Alberto II all'Italia, con l'indicazione che fosse gestita dall'Accademia di Brera per ospitare artisti.

Tutto si tiene: miglior viatico per il festival che attinge anche ai giovani musicisti della Cappella Musicale della musicalissima regina Elisabetta del Belgio, non poteva esserci.

Commenti