Cultura e Spettacoli

Tecnicamente perfetto ma senza poesia

Maurizio Acerbi

Chiamatelo spin-off, oppure prequel di Episodio IV (nei cui titoli di testa era contenuta la genesi di Rogue One), poco importa. Ciò che conta è che questo esperimento di pellicola one shot, cioè autoconclusiva, pescata dal mare magnum di una saga come Star Wars, è decisamente riuscito. Grazie a Rogue One, ben diretto da Gareth Edwards, scopriamo come avvenne il famoso furto dei piani segreti della Morte Nera e il perché della sua falla che si rivelerà decisiva. A rubarli è un manipolo di eroi, una sorta di sporca (mezza) dozzina, nella quale spicca il personaggio di Jyn Erso, (la magnifica Felicity Jones) anarchica e indisciplinata figlia di Galen, l'ingegnere che ha costruito la Morte Nera. Sono personaggi «canaglia» (Rogue, in inglese significa anche questo), ai margini, idealisti, reazionari e rivoluzionari, militi ignoti che fanno il lavoro sporco mettendo a repentaglio la propria vita, in quella che sembra una missione impossibile per dare una speranza (concetto che fa da filo conduttore al film) ai ribelli. Non a caso, Rogue One si può definire come la pellicola più apertamente di sinistra di tutta l'epopea stellare. Questo è un gran film di fantascienza (ma non di guerra, a scanso di equivoci), soprattutto nella seconda parte, che mostra una delle più belle battaglie cinematografiche di tutti i tempi, concettualmente importante, stilisticamente suggestivo, tecnicamente di alto livello. Però, sappiamo che non è nato per caso e alcune apparizioni nel film, su tutte quella di Darth Vader, a beneficio dei patiti di Guerre Stellari, sono fatte per ricordarci di cosa stiamo parlando. E allora, se consideriamo che trattasi pur sempre di una costola di Star Wars, ecco che la magia dei primi film, la loro poetica, qui non è di casa. Perché si può meravigliare il pubblico con le ricostruzioni CGI, ma poi devi infilarci dentro anche un pezzetto di anima. Alcuni dialoghi sono imbarazzanti e il doppiaggio non aiuta. I fan lo ameranno alla follia.

Se, invece, siete rimasti tiepidi con il resto della saga, non cambierete idea.

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