Cultura e Spettacoli

A Tempo di Libri Adonis, Cercas e un "fuori salone"

Ce l'hanno fatta: ieri è stata presentata la prima edizione di Tempo di Libri, la fiera del libro creata dall'Associazione Italiana Editori e FieraMilano insieme grazie alla società Fabbrica del Libro

A Tempo di Libri Adonis, Cercas e un "fuori salone"

Ce l'hanno fatta: ieri è stata presentata la prima edizione di Tempo di Libri, la fiera del libro creata dall'Associazione Italiana Editori e FieraMilano insieme grazie alla società Fabbrica del Libro. È la prima del genere a Milano, è il nuovo nato dopo la scissione in Aie provocata dal raddoppio dei Saloni, visto che a Torino ora si aggiunge Milano, ed è il risultato di una missione quasi impossibile: un salone tutto nuovo in tre mesi che alla fine avrà 720 appuntamenti, 17 sale per incontri, un auditorium da mille posti, 35mila metri quadrati di spazi e oltre 400 espositori tra case editrici, riviste, associazioni, biblioteche, librerie, enti pubblici, start up. All'appello degli appuntamenti previsti dal 19 al 23 aprile hanno risposto più di 2000 autori italiani e internazionali, festival, quotidiani e riviste letterarie. Tra i nomi di vero spicco Adonis, Javier Cercas, Guy Delisle, Ildefonso Falcones, David Grossman, Sophie Kinsella, Edna O'Brien, Francesco Piccolo, Clara Sánchez, Roberto Saviano, Irvine Welsh, Abraham Yehoshua, molti dei quali soliti noti ai festival o saloni e, insomma, quasi tutti facilmente stanabili dai loro rifugi di scrittura.

Ci sarà insomma tutto quello che potete immaginare: la comunicazione sarà social, un illustratore per la campagna tradizionale che muove libri e parole dell'alfabeto, gli incontri per gli operatori professionali e addirittura un Italian Right Center di 3mila metri quadri con la presenza prevista di 130 editori stranieri di 32 Paesi che si impegneranno con i nostrani in oltre 3200 incontri fissati ad oggi. Tutto in regola, insomma, per una copia perfezionata e appassionata, così come lo è la curatrice Chiara Valerio, del salone torinese, ma con in più l'esposizione muscolare degli editori che hanno fatto, a prima vista, le cose in grande.

Ecco perché la vera novità è sembrata invece la parte di Fuori Salone. Nell'anima della fiera che va al di là di Rho Pero ci sono i modi di fare davvero milanesi che distinguono questa manifestazione, almeno sulla carta, da quella di Torino: i libri arriveranno dappertutto, come nei due modelli che hanno fatto scuola nel mondo - la Fashion Week e la Design Week - Milano fa da anni.

Ci saranno autori che nelle 300 librerie coinvolte faranno i librai per un giorno, parlando finalmente dei libri degli altri; ci saranno locali e bar che organizzeranno cene letterarie su prenotazione; si risveglierà anche la Milano da bere, coi locali degli aperitivi storici come il Bar Basso. Ci saranno libri nei teatri, nei luoghi di lavoro, nelle fondazioni, nei musei, sui treni e persino negli aeroporti: presso i gate e nelle aree di ritiro bagagli i passeggeri potranno fare book crossing dalle librerie in cartone riciclato. E ci sarà addirittura un raduno dei lettori volontari a Palazzo Sormani, nel giardino storico della Biblioteca Centrale. E siccome ogni appuntamento del Fuoritempo di Libri sarà dopo la chiusura della Fiera, ovvero dopo le 19.30, si può davvero immaginare una serie di notti bianche milanesi dedicate alla lettura.

Inutile aggiungere quindi il pieno appoggio del sindaco di Milano Sala, che ha ripetuto più volte che la sfida è coraggiosa sì, ma: «Vi sono e vi sarò vicino».

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