Cultura e Spettacoli

Tony Renis, gli 80 anni di "Mr. quando, quando, quando"

Compie ottant'anni uno dei giganti della musica leggera italiana. Dagli esordi con Celentano alla direzione artistica del Festival di Sanremo, passando per i successi di "Quando, quando, quando" e "Grande, grande, grande", la storia di un cantante, autore e produttore discografico che ha saputo destreggiarsi nel mondo dello spettacolo tra Sanremo, New York e Los Angeles

Tony Renis, gli 80 anni di "Mr. quando, quando, quando"

Nella Milano della fine degli anni Cinquanta, per farsi conoscere al grande pubblico non bastava saper cantare. Occorreva scegliere uno pseudonimo convincente, che suonasse bene. Elio Cesari, in arte Tony Renis, lo aveva capito perfettamente. Ma per entrare nel mondo dello spettacolo dalla porta principale serviva qualcos'altro. Un mix di talento, voce e abilità alla chitarra. Una vocazione. Renis ce l'aveva e con lui un giovanissimo Adriano Celentano. Avevano imparato a farsi conoscere in coppia. Uno imitava Jerry Lewis, l'altro Dean Martin. All'inizio, le balere che animavano la vita notturna della Milano di allora li snobbavano. Ma poi, nel giro di poco tempo, facevano a gara per farli esibire nel proprio locale. Erano due predestinati. Nessun dubbio che avrebbero sfondato.

Inizia così la storia artistica di Tony Renis, che oggi compie 80 anni. Come diceva Gianni Brera, "la vecchiaia è bella. Peccato che duri poco". Ma Renis, il problema della vecchiaia non se l'è mai posto. Questo eterno ragazzo, sempre vestito in modo impeccabile e dal sorriso sornione, non si ferma mai. Un giorno è in Italia, il giorno dopo negli amati Stati Uniti, dove si trasferì dopo gli anni del boom per vivere il grande sogno americano, visto che tra New York e Los Angeles si lavorava tanto (e si guadagnava bene).

Ma prima un passo indietro. Milano, 1944. l'Italia è in guerra ed Elio non è ancora Tony. È un bambino di 6 anni tirato su da una famiglia non ricca ma che vive in modo dignitoso un periodo di ristrettezze economiche. Il padre di Elio si chiama Orfelio e fa il pittore. La sua influenza sul figlio sarà fortissima, tanto che sarà proprio lui a firmare il testo della prima canzone che Tony porterà al Festival di Sanremo: "Pozzanghere", cantata nell'edizione del 1961 in coppia con Emilio Pericoli. Il bimbo è precoce e viene buttato nella mischia, anzi, sul palco di un piccolo teatro di provincia: è Cucciolo nello spettacolo di Biancaneve e i sette nani.

Contemporaneamente al successo con Celentano, si esibisce in night e luoghi di villeggiatura. Nel 1958, all'Elba, si ritrova a cantare in un locale molto importante. Per fargli concorrenza, un altro locale ingaggia un altro giovane cantante milanese: Silvio Berlusconi. Se il Cavaliere si dà alle crociere, Renis ha un solo obiettivo in testa: andare a Sanremo. Partecipa senza grande successo nel 1961 in coppia con l'amico Pericoli. Ma nel giro di un anno la sua carriera imbocca la strada giusta. Ancora in coppia con Pericoli, nell'edizione del 1962 canta "Quando, quando, quando", scritta a quattro mani con Alberto Testa. La canzone si piazza quarta, ma è la vincitrice morale del Festival che vede il trionfo di Domenico Modugno e Claudio Villa con "Addio... addio...".

Il successo della canzone è clamoroso e Renis diventa famoso in tutto il mondo. Sembra l'inizio di una meravigliosa ma tutto sommato banale carriera da cantante, un qualcosa di già visto e sentito. Ma lo "Zio Tony", come oggi adora farsi chiamare. ha ben altri progetti. È attirato dallo show-biz. Il cinema gli piace, tanto che recita in una ventina di film. Ma a stuzzicare la sua curiosità è la gente che conta. Lui, nella pioneristica figura di "influencer", entra negli ambienti che contano. In uno dei suoi viaggi tra Montecarlo e Saint Moritz conosce e si fidanza con Rosemarie Kanzler, vedova di un miliardario amico della famiglia Onassis.

Tuttavia - è proprio il caso di dirlo - il vero amore gli casca tra le braccia. Si chiama Elettra Morini, è giovane, bella e lavora come ballerina alla Scala di Milano. I due si conoscono casualmente durante una cena di amici in comune. È il 1972. Quarantasei anni dopo, Elio ed Elettra vivono ancora fianco a fianco, condividendo gioie e dolori del matrimonio celebrato circa a metà strada, nel 1992. È la stessa Morini a ricordarlo in questa bella intervista rilasciata qualche anno fa al Giornale della danza: "Ci siamo sposati a Los Angeles sulla macchina che era appartenuta ad Al Capone". Sì, quell'Al Capone, mafioso come un altro boss italo-americano, John Gambino. Che, come raccontato dallo stesso Renis, "mi veniva a prendere con la limousine per portarmi a cantare da lui".

Gli anni Settanta sono fondamentali per la carriera di Tony Renis. Nel '71 firma la canzone "Grande, grande, grande" e ne affida l'interpretazione a Mina. Ricambia il favore di 10 anni prima, quando era stata proprio la "Tigre di Cremona", sua grande amica, a consigliarne la partecipazione a Sanremo alla giuria del Festival. I titoli con tre parole portano bene a Renis, visto che si tratta dell'altro enorme successo della sua parabola artistica, che nei Settanta lo trasforma in uno dei più ricercati produttori discografici, non soltanto in Italia. Infatti, negli Stati Uniti diventa il produttore personale di Julio Iglesias e nel frattempo coltiva amicizie importanti con alcuni dei volti più noti di Hollywood: tra gli altri Barbra Streisand, Quincy Jones, Gregory Peck e Burt Bacharach.

Spesso i confini tra produttore discografico e talent-scout sono labili. E infatti, a partire dagli anni Ottanta, Tony Renis contribuiscea scoprire alcune delle voci più significative della scena musicale italiana e internazionale: Andrea Bocelli, Nikka Costa e Il volo. Nel 1999 Tony Renis riceve un Golden Globe per le musiche del cartone animato "Quest for Camelot" (La spada magica), cantata da Céline Dion - interprete della vecchia hit "Grande, grande, grande" - e il figlioccio Bocelli.

Negli anni 2000 Tony Renis riceve una sfilza di premi: Premio Speciale alla Carriera - Sanremo 2000 per aver fatto conoscere la musica italiana nel mondo: un Telegatto per la canzone "Se la gente usasse il cuore" della fiction tv "Cuore"; il titolo di Ambasciatore della canzone italiana nel mondo dal Ministero per gli Affari Esteri; David di Donatello, Grolla d'oro e Globo d'oro per le musiche del cinepanettone "Christmas in love". Ma il premio più ambìto è la direzione artistica del 54esimo Festival di Sanremo, in cui si scontrerà con la conduttrice Simona Ventura. Acqua passata. Oggi l'eterno ragazzo compie 80 anni.

Buon compleanno.

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