Cultura e Spettacoli

Da «Top Gear» fino a «Boats» Le strade nuove della nostra tv

Al Mia si disegnano gli orizzonti e i contenuti delle prossime stagioni Carafoli di Discovery: "La forza dei canali tematici sarà l'emozione"

Da «Top Gear» fino a «Boats»  Le strade nuove della nostra tv

Importare «medical reality» dove donne in sovrappeso si fanno tagliare pezzi di carne. Oppure creare la versione italiana di show fenomenali come Top Gear , lo show automobilistico che vanta 350 milioni di spettatori (con Joe Bastianich al volante). Esportare, invece, serie come Gomorra che mostrano un'Italia violenta, ma anche un'innovativa capacità produttiva. O serie più leggere come È arrivata la felicità di Raiuno. Il Mia (Mercato internazionale dell'audiovisivo, alla sua prima edizione) che si tiene in questi giorni a Roma, in concomitanza con la Festa del cinema, non è solo un posto dove produttori, distributori e manager tv (ben 1250) di tutto il mondo si incontrano per comprare e vendere prodotti, ma è anche un momento in cui riflettere su cosa fa meglio a cinema e tv. E, per quanto riguarda il nostro Paese, cosa si può e deve fare per essere più competitivi in campo internazionale.

E sicuramente un network che fa la parte del leone in questo mercato (e in generale in Italia), è il gruppo Discovery. Una piattaforma che in pochi anni si è conquistata una fetta importante dello spazio televisivo italiano facendo breccia con Real Time. E che, da pochi mesi, è entrata nel mondo di canali generalisti acquistando Deejay Tv. «In effetti - racconta Laura Carafoli, responsabile contenuti di Discovery Italia - ci siamo resi conto che i giovani cercano sempre di più sul web contenuti specifici come il make up o il “fai da te” e che, per espanderci, dovevamo fornire contenuti interessanti per un pubblico più vasto». Insomma, non solo ragazze in cerca di abiti da sposa o uomini dallo stomaco forte che mangiano quantità orripilanti di piatti disgustosi.

Ma anche documentari su storie italiane o gare tra chef. E così insieme a Mtv (comprata da Sky), Deejay, rispettivamente sugli importantissimi tasti 8 e 9 del telecomando, vanno a formare le tv neo-generaliste. «L'ingrediente alla base di questi nuovi canali - spiega la Carafoli - si chiama emozione. La forza dei canali tematici è stimolare le passioni delle persone, come l'avventura per i maschi o la moda per le donne. Nella rete generalista invece bisogna raccontare storie che colpiscono il cuore». Come il programma sulla coppia di persone nane. O la vita di un ragazzino che vede la Madonna o l'ultimo arrivato L'Isola di Adamo ed Eva , dove persone nude si corteggiano su una spiaggia. Insomma, trasmissioni che se andassero in onda sulla Rai solleverebbero interrogazioni parlamentari e su Mediaset critiche scandalizzate. Perché ciò che è tacciato di essere trash, estremista o di giocare sul pietismo sui canali storici diventa chic su Discovery e Sky.... «Forse a nostro favore gioca il fatto di essere nuovi e internazionali. E nel caso di racconti come la coppia di nani il pubblico magari coglie di più l'aspetto dell'amore tra loro due che il pietismo. E per l' Isola parlerei più di ironia che di voyeurismo».

Comunque per allargare il pubblico, su Deejay sono in arrivo un sfilza di programmi: Boats , docu-racconti introdotti da Pif, che vanno da Liberi tutti (sulle prime tv private, in onda il 9 novembre) al Padre Pio firmato Abel Ferrara; Hotel da Incubo Italia con lo chef e imprenditore Antonello Colonna; Trash or Treasure , game show condotto da Costantino della Gherardesca dal 6 dicembre, TUT , la mini-serie in tre parti con il premio Oscar Ben Kingsley sul Faraone Tutankhamon.

Infine la novità: il trasferimento su Deejay di Cucine da incubo con il mega chef Cannavacciuolo.

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