Cultura e Spettacoli

Torino è un grande successo Per ora vince la sfida con Milano

Luigi Mascheroni

Alla fine la differenza, in tutte le cose, la fanno le persone. E le persone che hanno partecipato all'edizione numero 30 del Salone del Libro di Torino - quella dello strappo e della sfida con Milano - sono state tantissime, molte più di quanto si sperasse e ci si aspettasse. E molte, molte di più di quante siano passate dalla concorrente fiera «Tempo di libri» a Milano, un mese fa. I visitatori delle cinque giornate dell'edizione 2017 del Salone del librio di Torino sono stati 165.746. Lo ha comunicato ieri pomeriggio, con malcelatissimo orgoglio e come fosse una grande liberazione, il presidente della «Fondazione per il Libro», Massimo Bray, nella conferenza stampa di chiusura dell'evento, spiegando che oltre 140.500 sono stati gli ingressi al Lingotto e i restanti nelle iniziative sparse per la città. «Adesso siamo felici, possiamo dirlo», ha detto. E ha ragione: il successo vale doppio di fronte al divorzio da Milano e dall'Associazione degli editori, i cui vertici ora staranno, giustamente, rosicando. Così come staranno rimpiangendo la proria scelta i grandi editori - da Mondadori a Gems e anche Adelphi - che a Torino non ci sono venuti e che, sfiorando il ridicolo, si indispettivano quando sentivano parlare di «sfida» tra saloni. Se non è stata una sfida, cos'è stata?

Intanto, sono già state annunciate le date della prossima edizione del Salone del libro, la trentunesima, quella del 2018. «Ci vediamo qui a Torino dal 10 al 14 maggio del 2018», ha salutato tutti Nicola Lagioia, direttore editoriale della manifestazione. Noi ci saremo.

E crediamo anche alcuni editori che quest'anno non si sono visti.

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