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Torna in tv House of Cards tra intrighi di potere e sesso

L’attesissima terza stagione di House of Cards è disponibile da ieri su Netflix. Ecco cosa succede in una Washington piena di feroce ambizione e spietata rivalità

Torna in tv House of Cards tra intrighi di potere e sesso

L’attesissima terza stagione di House of Cards è disponibile da ieri su Netflix. Un mix di intrigo, sesso e potere che descrive Washington come una città piena di feroce ambizione e spietata rivalità. "Se vuoi un amico a Washington, fatti un cane", aveva detto una volta il presidente americano Harry Truman. E la serie regala una drammatica illustrazione di questa verità.

Con il debutto della terza stagione, è scaricabile da ieri su Netflix l’intera serie, il che sta già facendo pianificare ai fans più accaniti un’abbuffata televisiva per tutto il fine settimana. Davvero nessuna serie aveva mai mostrato con questa esaustività la parte più oscura, più cinica della capitale degli Stati Uniti come ha fatto House of Cards, dove la fame di potere dei politici li induce a sgomitare per il predominio. Ispirata all’omonima serie inglese degli anni Novanta, House of Cards mostra una città più come quella descritta in un classico come Tempesta su Washington (1962) che quella idealizzata della serie tv West Wing - Tutti gli uomini del presidente (1999-2006). Durante la presidenza repubblicana di George W. Bush, in molti sognavano di avere alla Casa Bianca Josiah Bartlet, il presidente democratico della fiction interpretato da Martin Sheen. Il personaggio di Bartlet ricordava il senatore Jefferson Smith, il ruolo interpretato da James Stewart nel classico di Frank Capra Mr. Smith va a Washington. Ma House of Cards conduce agli estremi opposti, nella più oscura immagine di Washington, portando il messaggio che è meglio non fidarsi di nessuno.

In House of Cards, il bravissimo attore Kevin Spacey dà il volto a Frank Underwood, mentre Robin Wright incarna il ruolo della sua spietata moglie Claire. Il freddo, calcolatore Underwood non lascerà che niente e nessuno si metta sulla strada che lo porta ad ottenere i suoi scopi. Il feroce pragmatismo e gli spietati intrallazzi di Underwood, un Congressman del Sud Carolina, gli fanno ottenere una posizione di prestigio all’interno della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. Quando il presidente non lo nomina segretario di Stato, egli inizia a cospirare in modo talmente articolato che nella seconda serie diventa vice presidente, e nella terza è il presidente degli Stati Uniti d’America.

Ma Washington è davvero come è descritta in House of Cards? Come si legge in molte serie e film, "ogni somiglianza con i fatti realmente accaduti è una pura coincidenza". All’inizio, molte delle scene non sono state infatti nemmeno girate a Washington, ma negli studi della vicina città di Joppa, in Maryland, e nelle strade di Baltimora. Kevin Spacey ha osservato però che, secondo molti esperti della politica della capitale, la spietatezza della classe politica ritratta nella serie non è così lontana da quella che i politici realmente usano. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, forse perché costantemente frustrato da come il Congresso dominato dai Repubblicani blocchi spesso le sue iniziative, ha espresso ammirazione per il personaggio di Underwood, da lui descritto come "spietatamente efficiente". "È vero. Mi piace molto Kevin Spacey. Signori, quest’uomo sta riuscendo a realizzare un sacco di cose", aveva scherzato il Presidente nel 2013 alla presenza del fondatore di Netflix, Reed Hastings. Spacey gli ha risposto altrettanto ironicamente su Twitter: "Per riuscire ad avere la 'spietata efficienza', è in arrivo per lui una copia del nuovo libro di Frank (Underwood, ndr) 'Come dare calci in c...

& influenzare il Congresso'".

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