Cultura e Spettacoli

Tradimenti, allusioni, lolite Il manuale del cinema sexy

Non esiste un genere "erotico". Esistono film con personaggi o situazioni che rompono un tabù. Una "Guida" lo dimostra

Tradimenti, allusioni, lolite Il manuale del cinema sexy

Regola numero uno: «L'erotismo non esiste come genere cinematografico, ma in tutti i film possiamo trovare momenti erotici». Basti ci sia un tabù infranto. È la lezione di Alessandro Bertolotti, autore di una curiosissima Guida al cinema erotico e porno (Odoya) che va alla ricerca dei film più importanti, soft e hard, dal cinema muto a oggi: fra commedie e parodie scollacciate, pellicole underground, horror e thriller, sadomaso, omosex, sexploitation, fino ai più estremi «capolavori» giapponesi. Un libro per cinefili (ed erotomani) leggendo il quale si scoprono particolari illuminanti sul rapporto tra sesso e cultura (di élite e di massa). Ad esempio:

SADOMASO SURREALE In Les Vampires (1915), popolarissimo feuilleton del cinema muto percorso da mistero, violenza, erotismo di Louis Feuillade, la celebre Musidora, all'anagrafe Jeanne Roques, compare in un'aderentissima calzamaglia full body nera. Divenne il sogno proibito dei surrealisti. Aragon e Breton scriveranno: «È ne Les Vampires che bisogna cercare le grandi passioni di questo secolo».

VEDERE FILM IN COPPIA È MEGLIO Secondo un'affidabile statistica sociologica, nei ruggenti anni Venti, negli Stati Uniti, il 40% delle ragazze confessava di essere stata «spinta» a cedere alle avances sessuali degli uomini dopo aver visto assieme a loro film con scene di «sensuale passionalità». Sono gli anni di Clara Bow, già baby miss, la quale in Cosetta (1926) è una commessa che seduce il datore di lavoro; di Greta Garbo, l'icona della femme fatale; di Theda Bara, prima vamp della storia del cinema dal fascino ammaliatore ed esotico...

ALLUDERE, NON MOSTRARE Perbenismo, censure, Codice Hays, moralismi, comune senso del pudore... Hanno umiliato la libertà di espressione ma anche eccitato la fantasia di registi e sceneggiatori. Tra le metafore visive più audaci della storia del cinema: nel film La Ronde (Il piacere e l'amore) del 1950, diretto da Max Ophüls e tratto dal racconto di Arthur Schnitzler, la memorabile scena della momentanea défaillance dell'amante tradito dall'emozione resa con la trovata della manovella della giostra che improvvisamente si blocca, e quando la manovella ricomincia l'uomo può riprendere il rapporto. E poi, naturalmente, «l'impertinente finale» in Intrigo internazionale (1959) di Hitchcock: il treno che s'infila in galleria nell'ultima inquadratura prelude, simbolicamente, al rapporto sessuale che nel vagone letto stanno per consumare Cary Grant e Eva Marie Saint. «Ma non bisogna dirlo a nessuno» ripeteva sempre il regista.

SESSO POLITICO Uno dei film che più incarnano la rivoluzione sessuale (post)sessantottina è I diavoli (1971) di Ken Russell. È ambientato nel clima infuocato delle guerre di religione della Francia del '600 e ha come protagonisti un prete libertino (Oliver Reed) e una monaca isterica (Vanessa Redgrave). Tra le scene tagliate: le fantasie erotiche della religiosa (tra le quali il prete che le appare come un Cristo indecente che scende dalla croce) e l'esorcismo collettivo in cui tutte le suore completamente nude vengono purificate con l'introduzione nella vagina di enormi siringhe d'acqua. Il regista, peraltro cattolico, si difese con una veemenza: «Che cos'è il sesso se non il materialismo imperante? Che cos'è la violenza se non il segno di un dispotismo disumano? Che cos'è il sadismo se non l'indice di un terrorismo mai estirpato dalla faccia della terra?».

PORNO-POETICO Il poeta Paul Éluard (1895-1952) in una lettera (alla moglie Gala...): «Il cinema osceno, che splendore! È esaltante! La visione del sesso è magnifica sullo schermo: lo sperma che cola, i corpi che si intrecciano, tutto è meraviglioso e folle. Nello stesso tempo è tutto vero, senza artifici. È un'arte muta, un'arte selvaggia, la passione con la morte e l'ipocrisia».

TRADIMENTO ESTREMO Fra i tradimenti più sconvolgenti della storia del cinema quello di Emily Watson nel film Le onde del destino (1996) del danese Lars von Trier. Lui e lei si amano con passione. Lui ha un incidente e rimane paralizzato. Lui impone a lei di trovare un amante. Lei inizialmente è inorridita, poi lo asseconda quando lui le dice: «Io voglio che tu trovi un uomo per farci l'amore e quando lo hai fatto torni a raccontarmi com'era. Sarà come essere di nuovo insieme io e te. Questo sì che mi terrà in vita». L'ultimo sacrificio di lei, per lui, sarà farsi stuprare fino alla morte.

AMORI DI PRIMO PELO Titoli sugli amori adolescenziali svedesi entrati nell'immaginario collettivo, spingendo una generazione di italiani in vacanza nei fiordi: Inga. Io ho voglia... (1968), La ragazza condannata al piacere (1969), Bocca di velluto (1973), La collegiale svedese (1974)...

VULVA NON OLET In Spagna, durante il franchismo, i film erotici, figli di una vivace generazione di registi (tra cui il maestro assoluto Jess Franco) non venivano censurati per motivi di politica economica. I film erano esportati ovunque.

PUBBLICITÀ NUDA E CRUDA Lancio della casa di produzione Rizzoli per il film Le farò da padre (1974) di Alberto Lattuada con Gigi Proietti e una lolitesca Teresa Ann Savoy: «Un fiore puro di 16 anni, bellissima, rimasta allo stato infantile, animalesco, condizionata soltanto dagli istinti della fame e del sesso». Erano anni di innocente pedopornografia.

ORGE DI CARTA Il più antico porno-cartoon sopravvissuto è Buried Treasure (1928 circa): storia di animali che copulano allegramente tra loro mentre un tipo buffo, dotato di un enorme membro che sembra avere vita propria (fa capricci, si irrita, è felice quando sta per...), cerca l'occasione giusta.

La troverà.

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