Cultura e Spettacoli

Travaglio e la musica: dopo Battiato, in "Sangue" col gruppo rap ATPC

Il giornalista ci ha preso gusto. Dopo avere cantato dal vivo L'era del cinghiale bianco, eccolo in Sangue, ultimo singolo degli ATPC

Travaglio e la musica: dopo Battiato, in "Sangue" col gruppo rap ATPC

In principio fu la televisione. L'anno era il 2009. Marco Travaglio era ospite di Victor Victoria, contenitore di Victoria Cabello su La7. L'eccentrica conduttrice riuscì a convincere il giornalista a improvvisarsi imitatore, vestendo i panni di Franco Battiato in una nuova versione del suo Centro di gravità permanente.

All'imitazione seguì l'esibizione live, pochi mesi fa. Al termine di un concerto di Battiato, Travaglio salì sul palco, dando vita a un duetto con lo stesso cantante, sulle note di L'era del cinghiale bianco (guarda il video). Il risultato finale non piacque proprio a tutti. L'Unità arrivò, più o meno chiaramente, a definire il giornalista un "trombone di lusso".

Ma alla musica Travaglio sembra averci preso gusto. E dunque eccolo di nuovo, in un video di una formazione un po' meno nota, se non agli appassionati del settore. Questa volta il giornalista si è concesso una collaborazione con gli ATPC, gruppo di rapper torinesi, composto da Sly e Rula, sulla scena hip-hop dai primi anni Novanta.

L'ultimo singolo del gruppo si intitola Sangue. Fa parte del loro ultimo album, Veramente. E il tema non è poi così scontato. Il Sangue di cui si parla è quello che deve essere mostrato ad ogni costo, l'esasperazione delle emozioni che regala spazi sui media, finché - lo spiegano in un'intervista a Panorama - il sangue in gioco non è il proprio.

Per realizzare il brano gli ATPC hanno chiamato alcuni protagonisti della prolifica scena musicale underground torinese. C'è Bunna, storico cantante degli Africa Unite. C'è Luca Morino, dei MauMau. E c'è Nitto, voce dei Linea77.

Per non farsi mancare nulla c'è pure (intorno al minuto 3.15) Marco Travaglio, altro torinese doc, che si cimenta in un reading a tempo di rap.

E il risultato - artisticamente - non è poi così male.

Commenti