Cultura e Spettacoli

«Dopo trent'anni di star vorrei fotografare il Papa»

Michele Vanossi

Non poteva non partecipare alla 74^ Mostra del Cinema di Venezia Gianmarco Chieregato. Da oltre 30 anni è tra i fotografi italiani più affermati nel panorama dello star-system italiano ed internazionale. Sono sue le foto scattate ad attori, attrici e a personaggi del mondo politico che spesso ammiriamo sulle copertine di importanti riviste ed è memorabile la sua retrospettiva di qualche anno fa «Fuori dall'Ombra» che contemplava l'esposizione di oltre 250 ritratti di personaggi famosi tra i quali Margherita Buy, Toni Servillo, Sergio Castellitto, Francesca Neri, Luca Zingaretti, Tim Roth, Pedro Almodovar.

Come è avvenuto il passaggio dalla moda al cinema?

«Lavoravo per una rivista dove realizzavo campagne e servizi di moda; a un certo punto il direttore fu sostituito da una donna molto in gamba e lungimirante: Vera Montanari. Fu proprio lei a propormi di realizzare servizi di moda ...con gli attori! Di lì il passo e stato breve».

Se qualcuno dovesse definirla paparazzo quale reazione avrebbe?

«Mi sento lontano dal mondo dei paparazzi perché faccio un altro tipo di lavoro e quindi mi ritrovo esclusivamente nelle cose che ho sempre fatto (i ritratti), ma in ambito fotografico ci sono migliaia di specializzazioni e non disprezzo chi si dedica ad altro. Non elogio certamente chi entra prepotentemente nella vita privata altrui o chi oltrepassa quelle che sono le regole dell'etica e dell'educazione. Per non parlare di chi farebbe qualsiasi cosa pur di vendere una foto. Detto questo, conosco paparazzi che sono dei signori e fotografi che sono dei mascalzoni».

Un episodio off nella sua carriera o nella vita privata?

«Recentemente la direttrice di una nota rivista mi ha chiesto di contattare e di accordarmi con un attore per un servizio. Peccato che abbia visto il lavoro già impaginato e pubblicato ma... realizzato da un altro fotografo! La signora è stata estremamente scorretta!».

In 30 anni di carriera, c'è stata un'evoluzione dal punto di vista estetico nel suo modo di approcciarsi al ritratto?

«Crescendo, cambiano i gusti, diventi più esperto e diventi più padrone del mezzo. Da giovane utilizzavo molto le luci, ora cerco di usarle poco e bene. Sono diventato più basico! E se in passato ricercavo principalmente un modello estetico oggi mi concentro più sullo sguardo, sull'intensità di un volto, sull' espressività, sul carattere della persona catturata dal mio obiettivo. La foto mi deve parlare».

La celebrity che avrebbe voluto immortalare?

«Sono davvero tante! Tra quelle scomparse Mastroianni, Sordi, Marilyn Monroe.

Tra quelle attuali indubbiamente Sophia Loren e il Papa».

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