Cultura e Spettacoli

Il "Tuttofare" racconta la vita grama dei precari

Il "Tuttofare" racconta la vita grama dei precari

I film sul precariato dei giovani? Ormai sono un genere, né stupisce che uno degli sceneggiatori di Smetto quando voglio, Valerio Attanasio, passi alla regia con Il tuttofare (dal 19), commedia dolceamara sulle difficoltà esistenziali d'un praticante in legge (Guglielmo Poggi) alle prese con un mentore cinico (Sergio Castellitto). Assistente, portaborse, autista, il ragazzo è spremuto come un limone dall'avvocato per il cui studio lavora quasi gratis. «Il mio mestiere è la quintessenza del precariato: nessuno mi garantisce che farò un altro film. La questione dei giovani? E' uno slogan politico. Anch'io, da ragazzo, sono stato defraudato: penso al 16 marzo 1978, quando uccisero Aldo Moro. Anche a me tolsero la giovinezza», riflette Castellitto, che disegna da par suo un' italianissima figura di avvocatone sprezzante e con moglie ricca (Elena Sofia Ricci).

D'altronde, lo stesso interprete del televisivo Padre Pio, da giovane è passato da un lavoretto all'altro: da addetto alla diffusioni di giornali come il Manifesto, Lotta Continua, «e anche qualche rivista porno, sulle quali mi sono formato», dice lui, non gli sono mancate le più incerte attività lavorative. Padre di quattro figli, l'attore e regista sdrammatizza: «Mi sono stufato di parlare al negativo di questo Paese, in realtà popolato da gente meravigliosa, che la mattina s'alza e va al lavoro».

Secondo Elena Sofia Ricci, nel film una vera iena e nella vita vera madre di due figli, «per i giovani è importante sapersi destreggiare nel mondo del lavoro, rimanendo puliti: di gente intelligente e pura ne vedo tanta», scandisce l'artista toscana, che nell'atteso Loro di Sorrentino interpreterà l'ex-moglie di Berlusconi, Veronica Lario.

Commenti