Cultura e Spettacoli

Con gli ultimi "Colpi di fortuna" finisce l'era dei cinepanettoni

Dopo l'addio di Boldi anche Neri Parenti vuol abbandonare i film di Natale E De Sica rivela: "Il mio contratto con De Laurentiis è scaduto, ora sogno altro"

Con gli ultimi "Colpi di fortuna" finisce l'era dei cinepanettoni

Piovono scimitarre, le barbe prendono fuoco e chi più ne ha più ne metta nel ristorante mongolo dove Christian De Sica, nei panni dell'imprenditore tessile di successo Gabriele Brunelli (come il re del cachemire Brunello Cucinelli?), sta cercando di chiudere l'affare della sua vita con un collega della Mongolia che ha un pascolo di pecore dalla lana meravigliosa. Tra i due c'è però l'interprete Bernardo Fossa (il «solito idiota» Francesco Mandelli) che, invece di essere d'aiuto, in quanto portatore sano di iella affosserà la trattativa. O forse no perché, visto che siamo sul set del prossimo cinepanettone di Neri Parenti il cui titolo è Colpi di fortuna in uscita il 19 dicembre, magari alla fine la dea bendata ci metterà lo zampino e tutto finirà in bellezza. Che poi è un po' il leitmotiv non solo dell'episodio che vede insieme il duo comico De Sica e Mandelli alle prese con una serie di sfortunati eventi, ma anche degli altri due con altrettante, ma più consolidate, coppie di attori: Lillo&Greg e la new entry di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu.

Così nel quartiere Eur di Roma, dopo alcune riprese in Trentino, si gira l'ultimo episodio del cinepanettone prodotto da Aurelio e Luigi de Laurentiis che, comunque vada, chiuderà un'epoca. Perché, dopo gli incassi non più stratosferici di una volta, già l'anno scorso il tycoon della Filmauro e presidente del Napoli aveva aggiornato il suo film di punta abbandonando la serie «Vacanze di» e «Natale a/in/sul» per passare al film comico in due episodi Colpi di fulmine. Ma il passaggio ora è epocale perché, dopo l'addio di Massimo Boldi, se ne andranno sia Neri Parenti, che ha già un film in mente «ma non di Natale», sia De Sica perché - rivela - «il mio contratto è scaduto, Aurelio De Laurentiis non me lo ha rinnovato, forse preferisce gli attori giovani e io magari finirò a fare Nonno Libero». Certo, scherzi a parte, non deve essere piacevole per De Sica, che è molto di più che una vera e propria maschera del nostro cinema, vedersi chiudere le porte in faccia e infatti nelle sue parole, nonostante esordisca sempre dicendo che «Aurelio non ha colpe e non è vero che mi scaglio contro di lui», c'è sempre l'affondo: «Avevo un contratto di 5 film con lui. Si era detto che ne avrei fatto uno con Carlo Verdone e uno con Giovanni Veronesi. Due avventure che mi sarebbero piaciute. Alla fine però mi ha fatto fare solo cinepanettoni che non rinnego, certo, perché è grazie a loro che sono qui, però...». Però De Sica a 62 anni vorrebbe fare qualcosa di più, sogna il film della vita «la storia di mamma e papà», vorrebbe (ri)chiamarlo La porta del cielo, e lavora a un sontuoso musical con 35 elementi su Cinecittà «come la conosco e come me l'hanno raccontata» che debutterà il 10 gennaio a Padova.

Intanto la coppia comica con Mandelli sembra funzionare tanto che i due stanno mettendo su un progetto di fiction direttamente ispirata alla serie americana Bored to Death - Investigatore per noia a metà tra noir e commedia che sarà diretta da Brando, il figlio di De Sica: «Ho visto attentamente I soliti idioti e si capisce che dietro ci sono persone colte e intelligenti - confessa De Sica - proprio come Francesco che è una spalla dorata, un bravissimo attore». E, quasi come un'eco, Mandelli gli risponde: «Christian è un grande attore, è come avere Pirlo al centrocampo. Ho accettato il ruolo sia perché c'era la possibilità di interpretare un personaggio classico come lo iettatore - e penso naturalmente a Totò ma anche al film francese La capra con Depardieu - ma anche per lavorare con De Sica da cui avrei sicuramente imparato qualcosa».

In attesa di vederlo a Natale al cinema, l'eclettico Mandelli, che ci ha ormai abituato alle strane coppie, sta per partire per un tour acustico (il 31 a Bologna, poi Roma e Milano) con il cantautore statunitense Adam Green mentre, con l'altro “solito idiota” Fabrizio Biggio, sta lavorando a un progetto misterioso e completamente nuovo che tra web, tv e cinema «sarà molto di più di tutto quello che è stato fatto finora in Italia».

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