Cultura e Spettacoli

Valentino si racconta: "Giro senza soldi in tasca e sogno un museo a Roma"

Lo stilista Valentino si è raccontato in un'intervista parlando della sua vita, dei suoi affetti e dei suoi desideri come quello di avere un museo a Roma

Valentino si racconta: "Giro senza soldi in tasca e sogno un museo a Roma"

Ben otto attrici vestite da Valentino hanno ritirato un premio Oscar e questo è un vero e proprio record. Ma lui, Valentino, di record ne ha tantissimi, anche nei titoli.

Grand’ufficiale dell’Ordine al Merito, Cavaliere di Gran Croce, Cavaliere del Lavoro e nel 2006 ha ricevuto anche la Légion d’honneur. Intervistato dal Corriere della Sera lo stilista ha detto di essere davvero orgoglioso di ogni tributo ricevuto. Oggi gli piacerebbe vestire alcune delle nuove star del cinema, "adoro Marion Cotillard ed Emma Stone. Ma resto sempre legato alle mie amiche Gwyneth Paltrow, Nicole Kidman and, of course, la sola superstar: Meryl Streep", con cui ha anche recitato ne "Il diavolo veste Prada".

Ha anche parlato della presunta lite con Sophia Loren, qualcosa di inventato:"Ci adoriamo e siamo spesso in contatto". Lo stilista che più lo emoziona adesso è Karl Lagerfeld, "un grande amico e una macchina di idee incredibile". A Valentino piace lo stile di Kate Middleton ma su Melania Trump ha qualche dubbio: "Non credo che le piacerebbe il mio stile...".

Poi la domanda d'obbligo sul Rosso Valentino: "È stato un lungo processo di ricerca mescolando tante tonalità... Non me le ricordo, ma mi piaceva avere un rosso un po’ arancio... Ci sono riuscito. Con il rosso, comunque, vale tutto".

Quello che gli manca di più della vita di prima è l'atto del disegno, "della matita in mano... Ora che mi occupo anche di balletti e opera, ho ricominciato a disegnare". Le persone più importanti della sua vita sono i suoi nipoti, la Valentino's Tribe mentre sul compagno Giancarlo Giammetti ha le idee chiare:"Condividere con una persona l’intera esistenza, ogni momento, gioia, dolore, entusiasmo, delusione è qualcosa di indefinibile".

Va spesso in chiesa, prega tutti i giorni e ha paura di morire ma gira ancora, come aveva detto qualche anno fa, senza un soldo in tasca. Chi paga per lui? "Qualcuno intorno a me... La maggior parte delle volte Giancarlo". Adesso però ha solo un desiderio da realizzare a Roma: "Ho amato molto la mostra all’Ara Pacis del 2007. Ma mi aspetto che la città mi dia uno spazio per il mio museo...

Sarebbe la cosa che credo di meritare e che vorrei regalare ai romani".

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