Cultura e Spettacoli

Van Gogh, all’asta il revolver con cui si tolse la vita

Il 19 giugno verrà battuta a Parigi da Drovot Aste House

Van Gogh, all’asta il revolver con cui si tolse la vita

Di pochissimi artisti, come lo è stato per Van Gogh, la vita ha coinciso con l’arte. Van Gogh era capace di imprimere il proprio stato d’animo sulla realtà e così la raffigurava: perturbava la natura, inquietava i paesaggi, rendeva aggressivi i colori e i fiori. La sua follia è stata la sua vita e la sua arte.

Un disagio chiaro e prolifico lo abitava, quando aveva tra le mani un pennello, una follia cieca e distruttrice lo esiliò per sempre dalla vita, quando la sera di quel 27 luglio 1890 impugnò una rivoltella e la rivolse verso di sé, cercando, invano, di ammazzarsi "volevo uccidermi, ma ho fatto cilecca" dirà al medico che lo soccorrerà. Morirà comunque dopo due giorni di agonia. L’artista non era riuscito a stare lontano dal pericolo sebbene avesse raccomandato al fratello Theo di cercare tutt’altro in un commovente lettera: "Il mio lavoro mi preserverà in qualche misura da un tale pericolo".

Il revolver Lefancheux, impugnato il pittore olandese quello sciagurato giorno, venne poi ritrovato nel 1965, proprio nel campo dove tentò di ammazzarsi come riporta il quotidiano La Repubblica. E’ stato poi esposto dal 2016 al Vang Gogn Museum di Amsterdam nell’attesa che arrivi il 19 giugno: giorno in cui verrà messa all’asta dalla Drovot Aste House.

Altro indizio che ne sancirebbe l’autenticità dell’arma è il calibro del proiettile conforme alla matrice della pistola.

Chissà se l’arma avrà la stessa quotazione degli autoritratti e dei magnifici paesaggi.

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