Cultura e Spettacoli

Vanoni: "La mano sul ginocchio? A volte è corteggiamento. O si resta zitelle"

Ornella Vanoni commenta il movimento #Metoo e lo scandalo molestie: "È una presa di coscienza importante. Ma bisogna tener presente chi si ha davanti"

Vanoni: "La mano sul ginocchio? A volte è corteggiamento. O si resta zitelle"

"Una mano sul ginocchio può far parte del corteggiamento. Altrimenti, siamo matti? Qui si resta tutte zitelle". Ornella Vanoni mette in guardia chi, sulla scia degli scandali che hanno colpito soprattutto il mondo dello spettacolo, è pronto a ricondurre alle molestie anche il più piccolo approccio che un uomo possa fare nei confronti di una donna.

La cantante si racconta in una lunga intervista a Repubblica, parlando anche dei suoi amori. In particolare quello che lo legava a Giorgio Strehler, direttore del Piccolo quando lei era solo un allieva di ben 13 anni più giovane. "Ultimo anno, cena di fine corso", ricorda raccontando di come il grande regista teatrale ci ha provato con lei, "Mi ha riaccompagnato in macchina e sotto casa mi ha detto semplicemente che si era innamorato di me".

Parlando quindi del movimento #MeToo e della serie di denunce che un po' in tutto il mondo hanno scosso soprattutto il jet set, la Vanoni parla di "Una presa di coscienza importante". "Ma non sono preoccupata per le donne dello spettacolo", sottolinea, "Loro hanno gli strumenti per dire no. Esiste sempre una porta da cui si può uscire... Penso, invece, alle donne che lavorano, alle cassiere dei supermercati, a quelle in ufficio costrette a subire pur di non perdere il posto".

Ma avvisa: "Dopodiché, bisogna tener presente chi è l'uomo che hai davanti. E una mano sul ginocchio può far parte del corteggiamento.

Altrimenti, siamo matti? Qui si resta tutte zitelle".

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