Cultura e Spettacoli

"Venere in pelliccia", seduzione tra gioco e castigo

Roman Polansky porta il teatro sul grande schermo con un film vibrante e arguto che è un divertissement complesso e un esercizio di stile

"Venere in pelliccia", seduzione tra gioco e castigo

Presentato all'ultimo Festival di Cannes, "Venere in Pelliccia" di Roman Polansky è un film tratto dallo spettacolo di Broadway di David Ives e ispirato all'opera di Sacher Masoch, padre del masochismo. E' una pellicola d'impianto teatrale che sviscera in maniera ludica certe dinamiche di potere presenti sia nel rapporto tra uomo e donna sia in quello tra attore e regista.

In un teatro parigino Thomas (Mathieu Amalric) ha appena finito di provinare attrici per trovare la protagonista del suo adattamento del romanzo erotico ottocentesco «Venere in pelliccia». E' deluso e sta per andarsene, quando dal nulla irrompe Vanda (Emmanuelle Seigner), in ritardo per la pioggia, implorandolo di poter sostenere l'audizione. È indecente, sfrontata e volgare, ma anche così insistente che riesce a ottenere di poter provare alcune battute. Non appena inizia a recitare, si rivela perfetta per il personaggio, aderendogli in maniera quasi soprannaturale; Thomas acconsente quindi a ripassare assieme a lei l'intero spettacolo. Ancora ignora a quali oscure verità introspettive lo condurrà questa strana creatura dotata di astuzia e carnalità divinamente femminili.

Polansky dipinge un quadro intrigante e divertente che disvela in itinere la propria essenza sensuale. I due protagonisti danno vita ad un gioco dialettico gustosamente perverso e beffardo, pieno di botta e risposta serrati e punteggiato di umorismo, che conduce in tempo reale alla progressiva fusione tra finzione teatrale e realtà. Il rapporto tra Vanda e Thomas muta e trasuda ora antagonismo, ora complicità. I due entrano ed escono dal testo in continuazione, battagliando, psicanalizzandosi e attraendosi fino a dar luogo, a un certo punto, a un ribaltamento di ruoli in termini di dominanza e sottomissione. Emmanuelle Seigner è energia sessuale allo stato puro ed è determinata a incarnare il principio femminile. La sua Vanda, pur con modi a volte sgradevoli, riesce a far cadere sotto il suo incantesimo il prescelto, non tanto con le lusinghe quanto con critiche aspre e accurate, colpendo nel segno e suscitando confusione, ansia e dubbi. Una volta reso insicuro il malcapitato, le è più facile sedurlo e fargli provare desiderio. Vanda è il vortice dell'imprevisto ammaliante e vivificante che libera Thomas dalla routine di certi schemi, ne stuzzica le ferite e conduce ad un livello consapevole le sue pulsioni inconsce. Il film diventa quindi la rappresentazione ironica di una vendetta atta a spogliare l'altro della sua presunzione di superiorità. Grazie ad interpreti perfetti e a un Polansky magistrale, "Venere in pelliccia" è un piccolo giocoso omaggio all'arte della seduzione e alla sua natura divina e ingannevole.

Si tratta di un film che farà la gioia di chi ama il teatro e le schermaglie sottilmente intellettuali.

Commenti