Cultura e Spettacoli

Venier batte d'Urso ma perde sul trash

Nella prima puntata vittoria di Raiuno. Ma è polemica: troppo volgare il dibattito sul caso Asia Argento

Venier batte d'Urso ma perde sul trash

Mara batte Barbara uno a zero. E fa anche scoppiare subito le polemiche. Nella prima puntata della disfida storica festiva, Raiuno si riprende il primato della domenica pomeriggio, la conduttrice storica, il pubblico lasciato alla concorrenza nelle ultime stagioni. Alla fine il risultato è netto: in sovrapposizione Domenica In ha staccato Domenica Live di quasi 5 punti, 16,5 per cento di share con 2.324.000 spettatori contro l'11,8 e 1.651.000 spettatori. Certo, a favore della Venier ha giocato l'effetto ritorno, in tanti volevano rivederla dopo quattro anni di lontananza dalla tv di Stato. Ma, altrettanto sicuramente, la bionda conduttrice ha dimostrato di essere la regina del dì festivo, con il sorriso sornione, lo stile verace e la sintonia con il pubblico. Altrettanto vero è che il dibattito iniziale sul caso Argento con tanto di discussione accesa su stupro e sesso orale (di cui hanno parlato tra gli altri ospiti Vittorio Feltri e Giampiero Mughini) ha attratto gli spettatori più del simpatico e compassato Dadaumpa ballato dalle sorelle Lecciso sotto l'occhio giudicante delle gemelle Kessler.

Insomma, la tv pubblica si è lasciata un po' andare alla deriva volgare (in orario in cui i bambini stanno davanti alla tv), mentre quella privata ha mantenuto la rotta sull'educazione. Perché, nonostante tutti i solleciti della d'Urso, la Lecciso non ha voluto rinfocolare le infinite polemiche con Al bano e Romina Power (che era ospite quasi in contemporanea nel salotto della Venier). Difatti, ieri, le reprimenda sono arrivate per Raiuno e non per Canale 5. Oltre alla solita rivolta sul web, il primo a intervenire è stato il segretario della commissione Vigilanza Rai Michele Anzaldi: «Mentre le famiglie sono riunite nel primo pomeriggio dai nonni entrano nelle case con quelle argomentazioni. Al di là dell'etica, è una violazione della fascia protetta per i bambini». Allarmato anche Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio nazionale sui diritti dei minori: «Il servizio pubblico deve mantenere una sua dignità, diversa dall'animus commerciale. Alla Rai queste cose non dovrebbero sfuggire. Non era un argomento da affrontare a quell'ora e in quel modo. Chiedo all'Agcom che sia ligia nel sanzionare il comportamento».

In ogni caso siamo alla prima puntata, la stagione è molto lunga e, da una parte, la Venier e i suoi autori hanno modo di calibrare la rotta e non ricorrere a espedienti facili come invitare ospiti fumantini e dalle opinioni forti e libere che non si preoccupano di essere in fascia protetta prima di parlare. Dall'altra parte l'agguerrita rivale ha tutto il tempo per recuperare il gap. Una questione di prestigio personale per la d'Urso, più che di politica aziendale: perché non è certo il primo obiettivo di Mediaset fare ascolti tra il pubblico femminile e anziano del pomeriggio del primo canale. Lì, a Cologno, si ragiona sui target commerciali, cioè sul pubblico che vede la pubblicità e ha capacità di spesa. Difatti Mediaset fa sapere che il programma è stato «il più visto del pomeriggio domenicale sul target dei 15-64enni, pubblico di riferimento per gli investitori pubblicitari, con una media del 15,4 per cento di share». E che, in totale, la media della trasmissione (divisa in ben 4 parti) è stata del 16.4 per cento di share e di quasi 2 milioni di spettatori. Infatti, andando avanti fino alle 18,45, ha recuperato molto quando è finita Domenica In alle 17,30.

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