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Il vincitore è... sbagliato Una gaffe da Oscar getta i premi nel caos

Busta sbagliata, la Dunaway annuncia «La La Land» invece di "Moonlight". E il mondo ride

Il vincitore è... sbagliato Una gaffe da Oscar getta i premi nel caos

L'Oscar della cerimonia più strampalata va... all'89esima edizione degli Oscar. Il rito hollywoodiano più atteso dell'anno, consumato domenica, resterà nella storia del cinema come la serata del supplizio di Tantalo. È successo che Warren Beatty, sul palco del Dolby Theater insieme a Faye Dunaway per annunciare il Miglior film, prima ha ammiccato con la busta rossa in mano, poi ha esitato, infine ha permesso che la sua Bonnie proclamasse vincitore La La Land. Sul biglietto c'era scritto «Emma Stone»: due più due, quattro, ha dedotto la Dunaway. Boato, applausi e cast sul palco, ma mentre i produttori del musical di Damien Chazelle, favorito nei pronostici (14 candidature), si organizzano per prendere la parola, Jordan Horowitz, finanziatore del film, corregge l'errore, statuetta in mano: è Moonlight di Barry Jenkins il vincitore. «Non è uno scherzo», afferma deciso, brandendo il premio.

Va bene che il vecchio Clyde, liftato a più non posso, potrebbe avere i riflessi appannati, ma com'è nato uno sbaglio così imbarazzante? Dallo scambio d'una busta, pare. «Non volevo far ridere», si schermisce Beatty, duettando col presentatore Jimmy Kimmel. Infine Horowitz, un po' stranito, porge l'Oscar a Barry Jenkins, regista esordiente del drammatico Moonlight: è lui il vincitore. «Neanche nei miei sogni poteva essere vero», dice l'autore afroamericano: il suo film, in bianco e nero, narra le tre stagioni d'un gay nero, nell'ambiente macho di Miami dove cresce, tra botte e desideri, prendendo coscienza della sua diversità. Dopo aver portato a casa l'Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale e il Miglior attore non protagonista, l'afroamericano Mahershala Alì, Moonlight (ora in sala) ha trionfato. E il musical dei record, compreso quello dei quiproquo? Dopo 140 secondi d'illusione, La La Land (sugli schermi) ha ottenuto sei riconoscimenti, compreso quello a Damien Chazelle per la Miglior regia. La ventottenne dell'Arizona Emma Stone, Miglior attrice, è stata sportiva, ringraziando le colleghe con le quali ha ballato sul set, nei vestitini colorati H&M e il co-protagonista Ryan Gosling «partner ideale per questa folle avventura». A Viola Davis, interprete di Barriere, tocca l'Oscar come Miglior attrice non protagonista. Emozionata, ha ringraziato il partner Denzel Washington, chiamandolo «mio capitano». Il Miglior attore protagonista, Casey Affleck, fratello del più noto Ben, si è segnalato per la sua interpretazione di Manchester by the Sea (in sala), dov'è uno zio taciturno, alle prese con un adolescente difficile. «Grazie a Matt Damon, per avermi dato questa possibilità. E grazie alla mia famiglia», ha detto l'attore, rivolgendosi al fratello. Un ritratto di famiglia, il suo, che ha vinto anche l'Oscar per la Miglior sceneggiatura originale.

Assente per protestare contro il «Muslim Band» di Trump, il regista iraniano Asghar Fahradi è stato premiato per Il cliente: Miglior film straniero. I Migliori costumi li ha creati Colleen Atwood (tre volte oscarizzata) per Animali fantastici e dove trovarli: il suo talento creativo ha proposto meravigliosi abiti anni Venti. A Zootropolis, cartoon Disney, va l'Oscar per il miglior lungometraggio d'animazione. Ricorderemo gli Oscar 2017 per la gaffe di Beatty (e non è detto sia una gaffe: la PriceWaterhouseCoopers, la società incaricata della consegna degli Oscar, si è scusata per «l'errore» e ha annunciato un'inchiesta sull'accaduto...

), che non è l'unica: nel 1934 il presentatore Will Rogers annunciò il nome di Frank Capra (in gara con Signora per un giorno) al posto di Frank Lloyd e nel 1937 Alice Brady vinse l'Oscar come Miglior attrice non protagonista, ma a ritirare la statuetta si presentò, in sua vece, un uomo, che risultò essere un ladro.

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