Cultura e Spettacoli

"Voci tra le onde" e De Angelis Dinasty la Sardegna premia i re del doppiaggio

Gualtiero era la voce di Cary Grant, Manlio di Roy Scheider, Vittorio di Val Kilmer. Il 15 giugno a Porto Rotondo un premio che porta il loro nome, creato da Eleonora De Angelis, porterà sull’isola grandi nomi come Francesco Pannofino, Pino Insegno e Roberto Chevalier

Il re del doppiaggio Gualtiero De Angelis, a sinistra, e l’attore Gary Cooper
Il re del doppiaggio Gualtiero De Angelis, a sinistra, e l’attore Gary Cooper

La sua voce era come musica, la colonna sonora di una generazione, una stagione del cinema. Gualtiero De Angelis era uno dei principi del doppiaggio, era l’eleganza nel dire e nel mostrarsi, era la voce di Cary Grant e di James Stewart cioè, per l’«American Film Institute» i due divi più grandi di Hollywood dopo Humphrey Bogart. Per questo li avevano dati a Gualtiero, perché migliorava quello che era già perfetto, perché rendeva la copia meglio dell’originale.

Manlio, il figlio, stesso sangue, stesso talento ma non la stessa voce, come il padre ha segnato la propria epoca: era il Roy Scheider de «Lo Squalo», il Gene Wilder di «Mezzogiorno e mezzo di fuoco», Paul Michael Glaser, lo Starsky di Hutch. Un maestro soprattutto, che è rimasto nel cuore, che ha scolpito talenti come Michelangelo. Diceva: il mio lavoro mi ha dato tanta gioia, tanta felicità. Si sentiva dalla voce. Anche Vittorio, il figlio di Manlio e il nipote di Gualtiero, faceva parte della dinastia prima che la vita lo portasse via, giovane e bellissimo. Aveva dato anima e cuore a Ethan Hawke a Jean Claude Van Damme, a Joey Tribiani in Friends, a Val Kilmer in Tomstone.

Faceva parte di una Dinasty del doppiaggio, come i Windsor della voce, che adesso, caso unico al mondo diventerà un premio, «Voci tra le onde», in programma sabato 15 giugno in Sardegna, a Porto Rotondo, che porta il nome di famiglia, il Premio dedicato a Gualtiero, Manlio, Vittorio e Enrico, il fratello di Manlio, musicista e fondatore del mitico Quartetto Cetra, quarto uomo prima di essere rimpiazzato dall’unica donna, Lucia Mannucci. Motore e anima del premio Eleonora De Angelis, figlia di Manlio e, manco a dirlo, fuoriclasse anche lei del doppiaggio, voce di Cameron Diaz, Jennifer Aniston, Angelina Jolie. E il marito Massimiliano Torsani che insieme a lei ha creato anche «VixVocal», l’app che riconosce le voci dei doppiatori italiani e mettendo a disposizione in tempo reale le scheda doppiatore complete di tutti i film e di tutti gli attori. Sei i premi che verranno consegnati: Premio Gualtiero De Angelis al miglior poeta dialettale; Premio Manlio de Angelis alla migliore personalità del doppiaggio; Premio Enrico de Angelis al miglior talento musicale; Premio Vittorio De Angelis (al miglior doppiaggio di serie tv). E poi il premio VixVocal Voce volto alla voce più riconoscibile e il Premio VixVocal Icon alla citazione più iconica.

Come raccontano gli organizzatori il format della manifestazione nasce a Porto Rotondo nei primi anni Ottanta quando un gruppo di grandi doppiatori, tra cui Ferruccio Amendola, Pino Locchi e Manlio De Angelis, decidono di fare base in questo incantevole angolo della Sardegna, trasformando il paese in una vera e propria colonia di doppiatori. «Da qui l'idea di conservarne la memoria attraverso una serie di premi intitolati alla famiglia di artisti De Angelis». Annunciati pezzi da novanta dl doppiaggio: Francesco Pannofino, Roberto Chevalier, Pino Insegno, Francesco Pezzulli, Francesco Vairano e Gio Gio Rapattoni. Un modo per celebrare il doppiaggio, la musica e la poesia sarda. I premi verranno consegnati il 15 giugno al Teatro Mario Ceroli di Olbia. Sarà l’occasione anche di godersi un documentario che racconterà i legami tra le voci e la Sardegna, le storie di Pino Locchi, Ferruccio Amendola, Cesare Barbetti e Vittorio Stagni, e poi Ilaria Stagni, Marco Mete, Roberto Chevalier, Francesco Pezzulli.

Non è solo un premio al talento, alle voci, alla Sardegna e alla cultura quello della Dinasty De Angelis, ma anche del cuore. Diceva Jean de La Bruyere: l’armonia più dolce è il suono della voce di chi amiamo…

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