Cultura e Spettacoli

«Vorrei fare un film surreale che nessuno capisca»

Giulia Cherchi

Caro Caparezza ci racconti un episodio OFF degli inizi della sua carriera?

«Non sapevo nulla di come fosse il mondo dello spettacolo ad alti livelli. All'epoca cantavo in piccoli spazi come pizzerie e pub. Così, quando sono arrivato a Milano con il mio gruppo, per il primo concerto, e ci hanno parlato di catering, non sapevamo cosa fosse. Ci dissero: è cibo per tutti. A quel punto abbiamo aperto i camerini e fatto entrare tutte gli spettatori per mangiare con noi, con somma sorpresa di chi aveva organizzato lo spettacolo. È stato l'inizio folgorante dell'essere nel mondo della musica. Così. Con la testa altrove».

In quel periodo c'è stato un personaggio della scena musicale italiana che ha creduto in lei?

«Il primo che mi ricorderò sempre fu Angelo Branduardi. Io campionai nel mio primo album un intero estratto della sua Confessioni di un Malandrino e Branduardi mi ha dato la possibilità di utilizzarlo, nonostante fossi un perfettissimo sconosciuto. Quel gesto non lo dimenticherò mai».

Quale sua canzone ha scatenato maggiori polemiche?

«Vieni a ballare in Puglia. Un sacco di politici mi hanno bombardato di articoli contro. Mi dovevano persino dare un premio quelli di Legambiente, e poi qualcuno si è opposto. Non fu un bellissimo periodo. Adesso invece la ballano anche ai matrimoni. Però all'epoca aveva suscitato molto clamore».

Nel suo ultimo album Prisoner 709 parla di prigioni mentali. Quali sono quelle degli italiani?

«Sono tantissime: il pregiudizio, la fede...»

In Migliora la tua memoria con un click parla di difesa della cultura. Cosa dobbiamo fare per difenderla?

«Prima di scendere in piazza bisognerebbe andare a cinema o a teatro, come dico nella canzone. Bisognerebbe farla la cultura e seguirla, però attivamente, non soltanto difendendo diritti, ma dando la possibilità ai giovani registi di avere un pubblico, per esempio diventando quel pubblico».

C'è una cosa che non ha ancora fatto e che le piacerebbe fare?

«Mi piacerebbe cimentarmi in sceneggiature di film surreali. Quei famosi film dove le persone si alzano disgustate perché non hanno capito niente.

Sono quelli che a me piacciono più di tutti».

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