Cultura e Spettacoli

Walker&co. recuperano le vere radici

Joe Louis Walker è chitarrista e cantante virtuoso ed eclettico, protagonista di numerosi e coinvolgenti album dal vivo. Ora non compariva su disco da tre anni, e ricompare (per la benemerita Alligator) con un disco insolito, che torna alle radici del blues insieme all'armonicista inglese Giles Robinson e al pianista (già compagno di strada dello stesso Walker, come di artisti come Ronnie Earl). Nasce quindi un bellissimo disco acustico, appropriatamente intitolato Journeys to the Heart of the Blues, che ricompone in un bel puzzle le radici di questa musica. Si parte con la prepotente armonica di Katz che domina il classico Mean Old Train di Papa Lightfoot. Grande spazio al boogie woogie dei grandi pianisti come Sunnyland Slim ( It's You Baby),Roosevelt Sykes (Feel Like Blowin' My Horn), Big Maceo Merryweather (Poor Kelly Blues e la frenetica Chicago Breakdown, entrambe splendidi esempi di Chicago blues). Non è una sterile rilettura di classici ma una infiammabile miscle di country blues che pesca anche in titoli poco frequentati come I'm a Lonely Man di Rice Miller Sonny Boy Williamson, o You Got to Run Me Down dello «one man band» Washboars Sam. Si spazia anche nel Piedmont blues con una veemente rilettura della tragica Murderer's Home del virtuoso chitarrista Blind Willie McTell.

L'armonica e la chitarra si inseguono in frenetici messaggi responsoriali in C&J Boogie, unico brano originale, scritto a quattro mani da Walker e Robson, che - se questa è la qualità - dovrebbero insistere in fase di composizione.

Commenti