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Spie inglesi in pensione anticipata: «Non conoscono Internet»

Non riuscono a capire il mondo dei social network e utilizzare al meglio la rete. Il direttore dell'MI5: urge uno «svecchiamento»

Hanno combattuto guerre, sono sopravvissuti a missioni ad alto rischio e hanno vissuto incredibili avventure in stile James Bond, ma di fronte all'invasione della rete i veterani dei servizi di spionaggio britannici hanno deposto le armi.
Secondo cui Jonathan Evans, direttore generale del corpo dei servizi segreti di sua maestà, l'MI5, ha lamentato la poca dimestichezza con internet degli agenti più anziani, che non riuscirebbero a capire il mondo dei social network e utilizzare al meglio la rete. Urge quindi, sostiene Evans, uno «svecchiamento» dell'intelligence.
Parlando di fronte alla commissione parlamentare per i servizi segreti e la sicurezza, Evans ha illustrato l'idea di mandare a casa gli agenti più «maturi» e reclutarne di nuovi, più giovani, che sappiano usare internet e abbiano familiarità con le nuove tecnologie. «Penso che parte del personale non sia esattamente quello che vorremmo per il futuro», ha detto Evans alla commissione parlamentare, riferendosi agli agenti in carica ora. Le spie anziane saranno quindi coinvolte in un piano di esuberi - volontari e imposti - che coinvolgeranno comunque un numero limitato di agenti.

I nuovi reclutati saranno per lo più ragazzi tra i 20 e i 30 anni.

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